Siena - "Non ci si può sognare di fare lo sviluppo con la spesa pubblica. L’unico sviluppo che si fa con la spesa pubblica è l’aumento della stessa spesa pubblica". Lo ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti intervenendo al convegno Crescere tra le righe organizzato al Borgo La Bagnaia dall’Osservatorio permanente Giovani - Editori.
La questione meridionale Il problema dell’Italia "resta la grande questione meridionale". Il fatto che l’Italia sia un "paese duale" che cresce a due velocità ne frena lo sviluppo. Tremonti torna a sollevare il problema del Mezzogiorno e in particolare punta il dito contro lo spreco che viene fatto dei fondi europei. "Quest’anno - ha ribadito - stiamo rischiando di perdere 6 miliardi". "Il Nord - ha osservato il ministro - è la regione più ricca d’Europa, mentre il Sud è una realtà che arretra e non avanza".
Spendere i soldi dell'Europa "La questione meridionale - ribadisce il responsabile dell'Economia - è un fatto politico. Il grande punto del Meridione è che deve spendere i soldi europei che ci sono". "Al Sud vengono spesi solo il 10% delle risorse provenienti da Bruxelles -continua Tremonti- si vantano quando arrivano al 20%. Quei soldi non spesi vanno ad altri Paesi europei. Questa è una follia". Allora, conclude il ministro, "la classe politica del Mezzogiorno è capace di spendere questa infinita quantità di capitali o no? Quest’anno stiamo rischiando di perdere 6 miliardi di euro".
Potremmo tornare avanti alla Germania L’Italia potrebbe recuperare il terreno perso rispetto all’economia tedesca. "Per cinque anni - ha detto Tremonti - siamo stati davanti alla Germania. Poi è avvenuto un cambiamento, la Germania ha fatto più e diversamente, e ha avuto la fortuna terribile di incrociare la domanda cinese". Tuttavia - ha aggiunto - "non è detto che tra qualche anno ci troviamo posizione ribaltata". Tremonti ha anche salutato ironicamente con un "welcome, Germania" il fatto che l’economia tedesca si sia ritrovato con il terzo debito pubblico mondiale durante la crisi, facendo retrocedere l’Italia alla quarta posizione.
Le spiagge "Per lo sviluppo - rivela il ministro - abbiamo fatto un decreto l’altro giorno ed è per certi aspetti pittoresco quanta attenzione sia stata data al tema delle spiagge. E ora posso dire che delle spiagge non me ne frega un tubo". Quello che è importante, ha spiegato il ministro, "sono i distretti turistici, che sono fondamentali per il paese". Poi il ministro ha ricordato come nel recente decreto per lo sviluppo varato dal governo "i distretti industriali sono in campo", lamentando come alcuni aspetti innovativi siano stati ignorati: "voglio solo ricordare ad esempio che c’è il credito d’imposta per la ricerca e c’è credito d’imposta per chi assume nel Sud".
Poi, il titolare del discatero di via XX Settembre bacchetta i media: "Parlando tra l’altro di stampa alla stampa, ho fatto notare che mentre il decreto sviluppo si espandeva dal Mezzogiorno alle opere pubbliche, dalla ricerca scientifica alla semplificazione, ai distretti-alberghieri, l’attenzione si è curiosamente e freneticamente concentrata solo sulle spiagge".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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