Treni fermi per il terzo giorno: Francia bloccata. Caos anche in Germania

Traffico stradale in tilt attorno a Parigi: le code di auto attorno alla capitale hanno raggiunto i 240 chilometri. La protesta prolungata di un giorno, trattative ferme. I sindacati: andremo avanti fino a sabato. Le ferrovie tedesche chiedono danni per 5 milioni di euro ai sindacati

Treni fermi per il terzo giorno: Francia bloccata. Caos anche in Germania
Parigi - Terzo giorno consecutivo di sciopero nelle ferrovie in Francia: il traffico stradale è in tilt e attorno a Parigi sono stati registrati 240 chilometri di code alle 7,30, una situazione leggermente migliore di quella del giorno precedente alla stessa ora. Le agitazioni alla Sncf (ferrovie) e Rapt (metropolitana) sono state indette per protestare contro la riforma dei regimi pensionistici speciali, riforma fortemente voluta dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Dopo una schiarita ieri che lasciava intravvedere uno sbocco alla crisi, i negoziati tra sindacati e aziende sembrano oggi ad un punto morto. In provincia, circola un treno regionale su due, cioè un treno in più che il giorno precedente e sono stati approntati 2.500 autobus sostitutivi. In regione parigina si profila una nuova giornata di galera per gli utenti: circoleranno dai due a quattro treni ogni ora, oltre ad un migliaio di autobus. Per quanto riguarda la metropolitana, il traffico è «in lieve miglioramento», ma ben lungi dalla normalità, con una metro ogni tre quattro. Il ministro del Lavoro, Xavier Bertrand, ha chiesto ieri sera alle organizzazioni sindacali «di invitare alla ripresa del lavoro». «Non si possono avere lo sciopero e le trattative contemporaneamente», ha detto Bertrand. Ma le sette federazioni sindacali dei ferrovieri hanno deciso di prolungare lo sciopero di altre 24 ore, vale a dire fino a sabato.

Germania: autostrade intasate e caos nei porti Convogli fermi nelle stazioni e caos sulle autostrade oggi in Germania per il più grande sciopero dei treni nella storia delle Ferrovia tedesche. Dalle 12 di ieri i i macchinisti aderenti al sindacato Gdl bloccano i treni merce; dalle 2 della scorsa notte l’agitazione è stata estesa anche al traffico passeggeri. E lo scontro tra Deutsche Bahn e Gdl rischia di riacutizzarsi, dopo settimane di stallo nelle trattative per il rinnovo del contratto dei macchinisti: nel pomeriggio, infatti, le ferrovie hanno fatto causa al sindacato, chiedendo un risarcimento danni di cinque milioni di euro, in quanto gli scioperi di avvertimento del 10 luglio sarebbero stati illegali. Gli effetti della protesta odierna, cui hanno aderito, secondo Gdl, oltre tremila macchinisti, si sono fatti sentire soprattutto nell’est del Paese, dove il sindacato è più forte. Qui è partito soltanto un treno regionale su cinque. Nelle maggiori città si sono fermati anche i treni interni (le cosiddette «S-Bahn»); a Stoccarda e Francoforte, ad esempio, sono state cancellate due S-Bahn su tre. Quanto ai collegamenti a lunga percorrenza, l’agitazione ha colpito soprattutto gli Intercity. Le Ferrovie hanno dichiarato di aver messo a disposizione circa 500 autobus per ovviare alla soppressione dei treni. Pesanti conseguenze si fanno sentire anche sul settore industriale, a causa dello stop dei treni merci. La casa automobilistica tedesca Audi ha dovuto cancellare il primo e il secondo turno di oggi nello stabilimento di Bruxelles, per il mancato arrivo di parti di carrozzeria; anche il primo e unico turno di domani è stato disdetto. Problemi si riscontrano anche nei porti di Amburgo (il secondo più grande in Europa dopo quello di Rotterdam), Rostock e Lubecca (nord). Complici anche le condizioni atmosferiche invernali (in molte zone è caduta la neve), si sono formati chilometri di code su strade e autostrade. Per effetto degli scioperi, alcune compagnie aeree, come Air Berlin, hanno registrato un incremento fino al 30% delle prenotazioni dell’ultimo momento per i voli interni; stesso discorso anche per molte società di autonoleggio. Il sindacato Gdl chiede un proprio contratto separato e aumenti salariali fino al 31%, ma si è mostrato disponibile a compromessi. Le Ferrovie hanno proposto incrementi del 10%, in cambio di due ore di straordinari a settimana, offerta che il sindacato rifiuta.

Nel frattempo il consiglio di vigilanza di Deutsche Bahn si è schierato compatto al fianco del numero uno Hartmut Mehdorn che, si legge in un comunicato emesso in giornata, «non deve accettare le richieste» del sindacato, «anche se questo dovesse scioperare ancora ininterrottamente». L’agitazione si concluderà sabato alle 2. Gdl ha minacciato già scioperi a tempo indeterminato, se le Ferrovie non presenteranno un’offerta contrattuale migliore. 

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