Ogni volta che gli studenti dell'Onda anomala devono comprare il biglietto del treno, sono guai. È capitato qualche mese fa, quando hanno preso d'assalto la biglietteria della Centrale per andare alla manifestazione anti Gelmini a Roma. È capitato anche stavolta.
I ribelli hanno occupato gli uffici di Trenitalia. Martedì 19 andranno a Torino per manifestare contro il G8 university summit, l'assemblea dei rettori delle università italiane. Non vogliono pagare il biglietto più di 10 euro. «Andremo a Torino - annunciano - e pagheremo quello che possiamo permetterci. Reclamiamo ciò che ci spetta e cioè il diritto alla mobilità». Tutti, per carità, hanno diritto a muoversi. Ma se ogni pendolare si mettesse a occupare per avere lo sconto, sarebbe davvero paradossale. Loro ragionano così. E per di più si stupiscono pure quando i dipendenti di Trenitalia li allontanano dagli uffici.
«Se qualcuno deve pagare i treni per Torino - sostengono secondo la bizzarra «legge» dell'Onda anomala - deve essere chi non riconosce il lavoro che quotidianamente svolgiamo nelle aule delle nostre università e scuole, chi firma i tagli all'università e alla ricerca, chi ha organizzato e sarà presente al convegno di Torino: Crui e governo». Bella pretesa quella degli studenti: farsi pagare il biglietto da quelli contro cui protestano.
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