TRENTO FILM FESTIVAL Se la montagna viene a Milano tutti a scalare il grande schermo

È riuscito a «portare» in montagna 50mila persone «senza saper nemmeno arrampicare». Ed ora Maurizio Nichetti, al quarto anno di direzione del Trento Film Festival, riporta la montagna in città: da stasera per tre giorni all'Apollo spazio Cinema, vanno in scena le migliori pellicole del 2008. Mostre fotografiche e aperitivi con l'autore (alle 18.30, trentofestival.it) completano il quadro dell'antologica milanese sull'edizione numero 56. Ai piedi delle Dolomiti gli estimatori del cinema di montagna si sono più che decuplicati in un lustro: il festival, pur vantando nomi internazionali, era infatti considerato di nicchia: crode, moschettoni, retorica, insomma «roba da montanari», lo si etichettava in pianura, con fare assai sbrigativo. Ora invece il festival sa parlare ad un pubblico vasto e utilizza le più sofisticate tecnologie. Ne parliamo con Nichetti.
A vincere il premio genziana d'oro - Club Alpino italiano è un film sulla scalatrice francese Catherine Destivelle. Ancora una biografia: convenzionale solo nel genere?
«Au delà des cimes di Rémy Tezier narra, in tecnologia Hd, il presente di una delle “grimpeuse” più brave e belle degli anni Ottanta. Destivelle affronta tre vie di roccia sul monte Bianco con un’allieva, con la sorella e con un ex marito: un film che fa venire voglia di appendersi ad una parete, biografia sì ma priva di retorica».
L'altra pellicola premiata è Four elements dell'olandese Rickels, un documentario di suoni e immagini dedicato ai 4 elementi: argomento antico... dov'è la novità?
«C’è ed è grande se per spiegare il rapporto uomo-acqua si coinvolgono dei pescatori, per l'aria degli astronauti, poi i minatori per la terra e i pompieri per il fuoco».
Il pubblico ha premiato una rivisitazione del film Alive: si chiama Stranded e narra l'incidente dell'aereo che nel '72 precipitò sulle Ande. Due dei superstiti riuscirono a scendere a valle e chiamare aiuto.
«È un film molto crudo: sono gli stessi sopravvissuti a raccontare quella esperienza. Un film che parla dell'importanza dell'amicizia e della solidarietà in situazioni estreme».
La serata di giovedì è dedicata all'Eiger: il suo profilo nero è ancora fra i più temuti. Prima un dibattito con i primi scalatori della parete Nord, quindi due film.
«In Beckoning silence lo scrittore Joe Simpson ripercorre la tragedia del '36 di Toni Kurtz, nel tentativo di vincere la Nord. Questo era uno dei film più attesi, anche se poi non ha ricevuto premi. Dell’Eiger, poi, si parlerà anche in tono più leggero con Speed riding, un corto di 3 minuti che propone la discesa di un francese, paracadute e sci ai piedi».
Nella «sua» montagna c’è spazio anche per il sorriso e l’ironia.
«Ci sono due chicche: una è il film serbo Journey of a red fridge, il viaggio a spalla di un frigo della Coca Cola e del suo portatore, attraverso l'Annapurna. L'altro è Il Neige a Marrakech: per esaudire il padre malato che vorrebbe sciare, un figlio trasforma una località marocchina in un paesino svizzero».


Ma dopo quattro anni di «Montagna» non desidera la città?
«Sono pronto a continuare la mia “salita”, intanto sono a Roma, per Dottor Clown, un film sulla risoterapia con Serena Autieri, Angela Finocchiaro e Massimo Ghini».
Trento Film Festival
Apollo spazio Cinema
Da oggi a giovedì
Info: 02-780390

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