Trevisan, nel 2006 previsti utili record

Paolo Stefanato

da Milano

Una crescita tumultuosa: 10% negli ultimi tre giorni, 33% nell’ultimo mese, 27% nel trimestre. Trevisan Cometal, l’azienda veronese specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti per l’alluminio e nell’attività di verniciatura, è oggetto di una sorprendente valorizzazione in Borsa (ieri, invariata, si è presa una pausa). La società è una public company, e quindi potenzialmente scalabile; il primo socio, Bruno Mancini, possiede «solo» il 18,9% del capitale, il secondo (il fondatore Silvio Maria Trevisan, presidente) il 17,7%, il resto appartiene a investitori istituzionali e al mercato, e non esistono patti di sindacato.
Ma non è questa la direzione per capire la valorizzazione in Borsa: la spiegazione - spiega Giorgio Piliu, da fine settembre amministratore delegato e direttore generale - sta «nel riconoscimento della qualità del progetto industriale che stiamo realizzando». Piliu ha già presentato a Londra le linee del piano triennale che illustrerà nei dettagli fra tre mesi. «Stiamo lavorando in una logica di integrazione del gruppo, che è composto da 16 società in Italia, Cina e Stati Uniti; l’obiettivo è massimizzare le risorse in un’ottica gestionale chiara, con un’efficace mappatura di territori e di clienti». La divisione engineering, che fattura i due terzi dei circa 110 milioni del gruppo, esporta il 90%. Ma Piliu - bresciano, 39 anni, che per la Trevisan ha lasciato un posto da general manager nella multinazionale leader dell’alluminio, l’Alcoa - ha anche un altro obiettivo: portare il titolo, oggi a 3,5 euro, a 7 in meno di tre anni. «L’utile del 2006 sarà il nostro record storico, e nei prossimi due anni le sinergie daranno frutti ancora maggiori» assicura. Nel 2005 il gruppo aveva chiuso con una perdita di 1,3 milioni, dovuta principalmente a un rallentamento della domanda nell’estrusione, ma a giugno era già stato recuperato il profitto. «Abbiamo ritorni importanti per un settore come il nostro: nell’engineering il margine lordo è dell’11-12%, nelle verniciature del 19-20%».

Il gruppo, una delle «piccole multinazionali» italiane, con il suo giro d’affari ha una massa critica sufficiente a presidiare il proprio mercato, nel quale, come fornitore di sistemi industriali integrati, è «leader indiscusso». «Cresceremo per linee interne, ma non escludiamo acquisizioni» dichiara Piliu; il gruppo, nato nel 1989, finora è cresciuto prevalentemente per linee esterne.

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