Da Triboniano a via Chiesa Rossa: sicurezza con venti telecamere

Saranno i primi rom videosorvegliati d’Italia. Da giugno venti telecamere wireless saranno piazzate nei campi regolari di via Triboniano, Idro, Chiesa Rossa e Martirano. Senza scampo, «controlleremo chi entra e chi esce, se gira merce rubata, se ci sono fenomeno di prostituzione» anticipa il vicesindaco Riccardo De Corato. Che si sorprende quasi a di fronte alle polemiche scoppiate a Padova dove il sindaco Pd Flavi Zanonato ha deciso di alzare un muro per recintare i campi. «Sai che novità - commenta De Corato - a Milano sono tutti recintati e da anni». E prevenendo anche qualche possibile iniziativa leghista, Milano sperimenta per prima gli occhi elettronici puntati su roulotte e baracche. Il prefetto Gian Valerio Lombardi - commissario straordinario per l’emergenza rom in città - ha concesso il via libera al progetto di 479mila euro presentato lo scorso novembre da Palazzo Marino, soldi che vengono prelevati dal Fondo speciale finanziato dal ministero degli Interni per alleggerire la presenza dei nomadi nelle grandi aree metropolitane. Saranno impianti mobili, sottolinea il vicesindaco, «controlleranno all’interno e all’esterno le aree e non serviranno lavori di collegamento con la fibra ottica, ragion per cui saranno estremamente flessibili, potranno essere installate in un campo ma spostate successivamente in altri a seconda delle priorità». Precisazione che previene già le possibili obiezioni sullo spreco dei soldi sui via Triboniano, dato che il campo più grande della città deve essere sgomberato per fare spazio a una strada di collegamento con Rho-Pero e l’Expo 2015.
La settimana scorsa sono partite le lettere di «sfratto» (entro luglio) ad alcune famiglie che vivono nelle casette prefabbricate del Triboniano. Apriti cielo, le associazioni hanno protestato contro il Comune che avrebbe buttato in mezzo alla strada i rom regolari senza trovare soluzioni alternative. Ma è De Corato a precisare che «la lettera di notifica l’abbiamo spedita a sedici famiglie che non hanno rispettato il Patto di legalità e non hanno più diritto a restare nel campo, ma si tratta di circa cinquanta persone su 540. Il campo sarà disattivato entro l’inizio del 2011 e per allora troveremo delle soluzioni per i nomadi che ci vivono». Tra ieri e giovedì invece i vigili hanno liberato tre aree in via Siccoli, Guglielmo Pepe e Ponte delle Milizie occupate abusivamente con tende e baracche da circa cento rom. Il campo irregolare più grande in via Siccoli, con circa 70 nomadi, era su un terreno di proprietà delle Ferrovie Nord. Più volte i cittadini della Bovisa avevano protestato per l’accattonaggio molesto a bordo dei mezzi pubblici e nei mercati del quartiere.
Sempre ieri infine, sette sindaci della provincia - quello di Trezzo sull’Adda, Inzago, Cassano e Vaprio d’Adda, Basiano, Masate e Grezzago - hanno incontrato il prefetto per chiedere interventi urgenti contro un grave aumento di insediamenti abusivi.

Il deputato della Lega e sindaco di Trezzo, Marco Rondini, sostiene che «il problema va affrontato in maniera strutturale, siamo soddisfatti che Lombardi abbia garantito l’apertura di un tavolo di confronto con le amministrazioni per presidiare meglio il territorio».

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