Tribunale: le azioni a Caprotti senior ma i figli ricorrono

Nel 2004 Esselunga stava per essere venduta all'americana Walmart. La conferma della trattativa, che non è comunque più d’attualità, viene dai documenti presentati nella richiesta di sequestro delle azioni (respinta il 15 febbraio) fatto dai figli del fondatore Bernardo Caprotti nei confronti del padre che si è riappropriato delle quote societarie loro assegnate in nuda proprietà. Lo scrive il Corriere della Sera che ieri è tornato sulla dinasty della famiglia Caprotti. Violetta e Giuseppe, figli di primo letto dell’anziano fondatore Bernardo, temono una possibile lesione dei loro diritti di successione in favore della seconda famiglia di Caprotti senior composta dalla moglie Giuliana e dalla figlia Marina. Per questo si apprestano a presentare un ricorso alla sentenza del Tribunale di Milano per rivendicare la proprietà della maggioranza, il padre aveva ceduto il 33,19% a Giuseppe e il 20,19% a Violetta, del gruppo che fattura circa 6 miliardi di euro all’anno. Sulla vicenda, il cui punto centrale è la proprietà delle azioni Esselunga, è in corso anche un arbitrato promosso da Bernardo.

Il fondatore ha vinto comunque il primo round sostenendo che l'intestazione delle quote era «meramente fittizia» e che il vero proprietario delle azioni era lui e come tale se le è reintestate. I giudici gli hanno dato ragione. Almeno per ora.

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