Trichet: «La Bce non tollererà l’inflazione»

La Banca centrale europea «non tollererà l’inflazione», parola del suo presidente, Jean-Claude Trichet, il quale ha confermato che verranno effettuati interventi «correttivi appropriati onde evitare che dal programma recentemente lanciato di acquisti di titoli di Stato dell’area euro derivino effetti distorsivi sulla linea di politica monetaria».
Il mandato istituzionale primario della Bce è garantire la stabilità dei prezzi, e Francoforte intende perseguirlo con determinazione. Trichet torna a spronare con energia i governi sul risanamento dei conti pubblici: «Richiamo solennemente i Paesi - ha detto - a operare programmi idonei a ristabilire situazioni di bilancio solide. Non è vero che la disciplina di bilancio danneggia la crescita: è esattamente l’opposto. Senza un bilancio solido non c’è fiducia nell’economia, e senza fiducia non c’è ripresa». Nello scorso weekend, Francoforte aveva affiancato l’Unione europea nel suo massiccio intervento a sostegno dei mercati, lanciando a sua volta una serie di misure eccezionali, tra cui la più clamorosa consiste appunto negli acquisti di titoli finanziari, tra cui bond statali dell’Ue a 16, mirando a sbloccare quelli di Paesi finiti maggiormente sotto pressione. Se inizialmente questa manovra ha contribuito a risollevare l’euro, con il passare dei giorni gli investitori hanno iniziato a guardarla come a un possibile «ammorbidimento» della futura linea di politica monetaria. Questo ha contributo a far ridiscendere l’euro, che mercoledì era già calato sotto quota 1,26 dollari e ieri è crollata ai minimi dai tempi del crac di Lehman Brothers, fin sotto la soglia 1,24 dollari.
«Non abbiamo cambiato la nostra linea di politica monetaria - ha aggiunto Trichet -. La liquidità supplementare che forniremo tramite gli acquisti di bond verrà riassorbita». Quanto al caso Grecia, che ha innescato la recente fase di alta tensione, per il presidente della Bce «è unico e eccezionale, ma comunque, prima che si impegnasse in un programma di aggiustamento dei conti, idoneo a risanare la sua posizione di bilancio». Il risanamento riguarda comunque tutti, e quanto ai timori che i piani di stretta fiscale possano compromettere l’economia «è completamente falso affermare che la disciplina di bilancio danneggia la crescita. È esattamente il contrario. Politiche di bilancio solide e credibili sono un requisito essenziale per la fiducia. E la fiducia di famiglie, imprese e investitori è indispensabile per la ripresa», ha concluso Trichet.
In aprile, intanto, l’inflazione torna a salire: 1,5%, il massimo da febbraio 2009, quando si era attestata all’1,6%. Un dato spinto al rialzo soprattutto dai carburanti e dalle imminenti vacanze. I dati definitivi dell’Istat, infatti, evidenziano una crescita significativa per il capitolo trasporti (+5,5%) dove rientrano benzina e diesel. Per entrambi il rialzo è stato a due cifre, rispettivamente +16,8% per la verde e +15,9% per il gasolio.

Oltre ai carburanti, a influire sul settore sono state però anche le tariffe del trasporto aereo, cresciute del il 14,9% rispetto al mese di marzo e del 13,4% rispetto all’aprile dello scorso anno. In generale sono tutte le voci legate alle ormai vicine vacanze estive a registrare aumenti significativi dei «pacchetti».

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