da Milano
La Banca centrale europea mantiene una posizione granitica a difesa della stabilità dei prezzi e, ospite del forum internazionale «Economia e società aperta», il presidente Jean-Claude Trichet si sofferma su un tema caldo per leconomia italiana: i salari. «Se lasciamo che aumentino perderemo anche il grande successo europeo di questi anni, cioè la creazione di milioni di posti di lavoro. Per questo la moderazione salariale è dobbligo», ha proseguito Mr. euro.
Argomento del forum, che si conclude mercoledì, è la globalizzazione: un processo che «non possiamo rallentare» ma solo governare anche grazie alla trasparenza, prosegue Trichet definendo eccellente il lavoro del Financial Stability Forum presieduto da Mario Draghi contro la crisi finanziaria.
Ad ascoltarlo nellex sala delle grida di Piazza Affari circa 600 invitati. Oltre alle presenze istituzionali, economisti, imprenditori e banchieri come il presidente di Mediobanca Cesare Geronzi, lad di Unicredit Alessandro Profumo, Franzo Grande Stevens (avvocato della famiglia Agnelli), Mario Monti, il presidente Rcs Piergaetano Marchetti e il rettore della Bocconi Angelo Provasoli. Entrambi padroni di casa del forum, organizzato dal Corriere della Sera insieme allateneo milanese. A contestare la tesi di Trichet è stato Ha-Joon Chang, economista di Cambridge, secondo cui i risultati sulla crescita della globalizzazione neoliberista degli anni 80 sono deludenti. Durante la tavola rotonda Profumo ha invece sottolineato come la crisi dei subprime abbia dato una spinta al dialogo tra le istituzioni sovrannazionali. Tutto è però nato «dalla mancanza di informazioni» e la crisi «nata da un piccolo settore, ha provocato delle onde concentriche sempre più grandi».
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