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In Triennale la ricerca si mette in gioco

Un gioco di ruolo per sentirsi come uno scienziato e riuscire a risolvere uno dei problemi che affliggono l’umanità: la scarsità d’acqua. I bambini invitati dal Museo del bambino a percorrere le sei sale allestite in Triennale in occasione della mostra «Made in tomorrow» dimostreranno alla fine la propria tesi scientifica. Da oggi a venerdì per le scolaresche è in corso «Che scienziato sei?»: animatori specializzati, con camice e occhialino di ordinanza, accompagnano gli «apprendisti» in piccoli gruppi. A disposizione un baule con vari oggetti e una lavagna magnetica per visualizzare i collegamenti. Spiega Paola Pozzolini, una delle fondatrici del Muba: «Sperimentando direttamente i bambini diventano più curiosi e se si valorizzano le loro capacità di “problem solving” si stimolano creatività e processi cognitivi». Lo scienziato è un uomo reale, appassionato, che con impegno e grande dispendio di energia riesce a trovare il nuovo. Nella sala dedicata all’immaginazione spicca una famosa frase del poeta Gianni Rodari: «Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un grande scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo». La prima sala è intitolata «Dall’alchimia alla chimica», sulle pareti sono dipinti diversi alberi, ogni ramo sostiene una fotografia e un’informazione: cos’è l’alchimia? E il corpus ermeticum? C’è poi il nome «ermetico» che ha due significati. In quest’albero compaiono insieme Harry Potter e Paracelso. Newton insieme a Bacone occupa un fuscello più esile che fa da trait d’union alla chimica vera e propria. Altri alberi, altri mondi: la chimica e l’ambiente, gli usi nella vita quotidiana, in medicina, in guerra, chi ha scoperto le droghe e perché. Ogni albero abbraccia vari secoli, in due passi, ossia passando da una stanza all’altra, gli sguardi cadono sulle scoperte colossali, non è solo scienza: ci sono storia, filosofia, fisica e letteratura. La seconda sala è dedicata al passaggio dal fuoco all’idrogeno, la terza dal nomadismo agli Ogm (organismi geneticamente modificati). La quarta «Dall’astrologia all’astrofisica», la quinta «Dalla vita al dna», l’ultima «Dalla memoria all’immaginazione».

Infine la sala del grande albero della scienza dove i bambini possono appendere i loro bigliettini, con un timbro si riproduce l’immagine dello scienziato che ciascuno è diventato.
Che scienziato sei? Triennale viale Alemagna 6. Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: Muba, 02 43980402 info@muba.it www.muba

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