Tris Cavani, poker da scudetto E la Sampdoria non c’è più

Bastano alcune cifre per descrivere il fenomeno Napoli: 17 gol di Cavani - ieri una tripletta, 31 centri stagionali comprendendo Europa League e nazionale uruguayana -, 8 di Hamsik e 5 di Lavezzi (ieri straripante anche senza segnare) ovvero 30 reti, il miglior tridente della serie A; solo tre gol subiti (dall’Inter) negli ultimi 8 turni e appena uno (dal bolognese Meggiorini) nelle ultime 7 partite al San Paolo; 417 minuti di imbattibilità per il portiere Morgan De Sanctis e per la seconda difesa del torneo. In città si sogna come ai tempi di Maradona e la parola scudetto comincia a circolare anche nello spogliatoio super-scaramantico di Mazzarri, visto che con quei tre davanti ogni risultato è possibile. Nessuno a 23 anni in A è riuscito a fare come «Matador» Cavani (51 reti contro le 47 di Cassano), Marek Hamsik (ieri 150 con la maglia del Napoli) torna a essere il giocatore insostituibile e risulta uno dei centrocampisti più prolifici del nostro campionato, «El Pocho» Lavezzi macina chilometri, corre come una scheggia e fa dimenticare l’errore dal dischetto che in settimana aveva privato il Napoli della semifinale di Coppa Italia. Quando riprenderà a segnare - peccato che un giallo lo toglierà a Mazzarri per la sfida esterna con il Chievo di mercoledì - gli azzurri avranno un’altra arma temibile. Il recupero di Lucarelli (bentornato) e l’arrivo di Ruiz, ieri in tribuna al fianco di De Laurentiis, rafforzano gli azzurri nella corsa al titolo.

Il poker ammirato al San Paolo sembra la festa a Fuorigrotta e la povera Samp, svenata dalle cessioni e in piena emergenza difensiva, rimane vittima dei «fuochi d’artificio» napoletani. Cassano e Pazzini «brillano» a Milano, a Di Carlo restano Macheda e Maccarone. Che non sono proprio la stessa cosa. E qualcuno a Genova inizia a guardare la parte bassa della classifica...

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