Enel Green Power ringrazia i piccoli risparmiatori: sono loro che hanno creduto davvero nella più grande quotazione del dopo crisi, che si è conclusa positivamente, sia pure al di sotto delle aspettative, a causa del prezzo ribassato rispetto alle stime, che ha portato a un incasso di 2,6 miliardi, 400 milioni in meno di quanto lad del gruppo elettrico, Fulvio Conti, aveva preventivato per abbattere il debito Enel. Un taglio di prezzo a 1,6 euro - deciso forse troppo tardi dalle banche del consorzio di collocamento, eccessivamente ottimistiche allinizio - che non è bastato ad attirare gli investitori istituzionali, scettici sulle prospettive delle energie rinnovabili, memori dellesempio della spagnola Iberdrola, che in Borsa ha perso il 45% in tre anni. Così, a garantire la riuscita dellofferta sono stati i risparmiatori italiani e spagnoli, che hanno prenotato 1,26 miliardi di titoli - il lotto minimo era di duemila - su un totale (compresa greenshoe) di 1,6 - quando a loro ne erano state riservate (come minimo) 240mila, contro i 520 milioni richiesti dai fondi: ed Enel li premia, garantendo praticamente tutte le azioni richieste, ovvero più del 95%, 1,2 miliardi in totale. Infatti, secondo fonti di mercato, il riparto finale assegnerà il 75% al retail, mentre agli istituzionali andranno 400 milioni di azioni, pari al 77% della loro richiesta.
Alla fine, comunque, i numeri sono da record: 340mila nuovi azionisti per Enel Green Power, con un esborso medio di 5.600 euro, mentre sono circa 200 gli istituzionali.
Lofferta ha generato una domanda di circa 1,78 miliardi di titoli rispetto ai 1,41 milioni di azioni Egp oggetto dellofferta globale di vendita. A queste potranno aggiungersi ulteriori massime 210 milioni di azioni che i Global Coordinator, entro trenta giorni dallavvio delle negoziazioni, potranno acquistare mediante esercizio di unapposita opzione loro riservata (greenshoe). In Borsa Enel Green Power arriverà giovedì 4 novembre, ed è molto probabile che venga allocata anche tutta la greenshoe. Il prezzo a 1,6 euro (a fronte di un massimo iniziale fissato a 2,1), oltre a fare risparmiare mille euro tondi sul lotto minimo di 2mila titoli, dovrebbe garantire per il primo anno un bel rendimento: 7% inclusa la bonus share.
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