Roma

Troppe tasse: il «Don Roscelli» annuncia la chiusura della scuola

Cinquecento bambini costretti al trasferimento forzato, ma i genitori non si arrendono: già raccolte tremila firme

Cinquecento bambini messi sulla strada in cerca di una nuova sistemazione scolastica a causa delle nuove tasse imposte dalla Finanziaria del governo Prodi. Una situazione scomoda, spiacevole e a dir poco imbarazzante quella che stanno vivendo i genitori degli alunni della scuola Don Agostino Roscelli di via Don Carlo Gnocchi all’Aurelio, famosa per aver cresciuto diverse generazioni nei suoi quasi trent’anni di nobile attività. Una scuola privata, gestita dalle suore dell’Immacolata con l’appoggio di insegnanti laiche opportunamente addestrate e diplomate, che a conti fatti chiede una retta pari all’imposta richiesta dagli istituti statali. Una scuola accessibile a tutti quindi, che vanta ben 130 bimbi alla materna, 120 alle elementari e circa duecento alle medie superiori, educati in modo esemplare in un complesso immerso nel verde. Praticamente un’oasi nella giungla di cemento della periferia romana, sempre più presa d’assalto dal dinamismo edilizio nella zona a Nord della Capitale.
E ora? Dopo tante ipotesi (acquisto di Sensi per la realizzazione della cittadella della Roma Calcio o il lento ricambio generazionale delle suore dell’Immacolata), lamentele e richieste di spiegazioni sui motivi della drastica decisione, voci di corridoio parlano della salata imposta comunale degli immobili dettata dall’attuale Finanziaria. Una ricognizione effettuata sul campo conferma l’indiscrezione e scatena l’ira di centinaia di famiglie contro l’attuale presidente del Consiglio.
Insomma i genitori e i docenti della Roscelli sono sul piede di guerra e dalle parole sono subito passati ai fatti. La raccolta delle firme contro la chiusura è cominciata immediatamente, dando il via a un tam tam che ha prodotto oltre tremila sottoscrizioni sui taccuini delle mamme più intraprendenti e più che mai decise a capovolgere la situazione per continuare a far crescere i propri figli nell’istituto, capace di insegnare i valori della nostra religione e del nostro Paese alle nuove leve. Il «fuggi fuggi» per ora è congelato da questo esercito di irriducibili mamme e papà che, prima di correre ai ripari trovando scuole alternative, sperano in una inversione di rotta dell’Istituto Don Agostino Roscelli e soprattutto del governo Prodi.

Per ora la chiusura dell’istituto e il blocco delle preiscrizioni all’anno accademico successivo è ufficiale, ma nessuno è intenzionato ad alzare bandiera bianca.

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