«Troppi baby giocatori, tassiamo i videopoker»

Una tassa sui videopoker. È l’idea dell’assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna per combattere la dipendenza dalle slot machine nei bar. Una «droga» che a Milano conta migliaia di habituée e che in Lombardia registra un record di puntate: oltre 12 miliardi di euro, monetina dopo monetina. Il gioco d’azzardo vede coinvolti sempre di più anche i giovani, soprattutto i minorenni. In particolar modo le ragazzine. In base agli ultimi dati, uno studente su due, tra i 15 e i 19 anni, dichiara di aver giocato alle macchinette almeno una volta negli ultimi 12 mesi. E la percentuale delle baby giocatrici che tentano la fortuna è salita dal 29 al 36 per cento. In quanto a studenti videopokeristi, la Lombardia è seconda solo alla Campania, con una percentuale del 43%.
Da qui la proposta: tassare le slot machine. «Ci sto pensando da tanto tempo - spiega Landi - ma, finché non ci sarà il fedaralismo fiscale, non sarà possibile. Se avessimo più autonomia, certamente tutto sarebbe più semplice. Per ora vediamo di sperimentare altre forme. Una grande città come Milano dovrebbe avere una propria capacità di imposizione fiscale». In attesa del federalismo, si cercano altre strade: ad esempio quella della tassa di scopo. Vorrebbe dire tarare i videopoker di tutti i bar per fare in modo che una piccola percentuale delle giocate possa essere destinata ai servizi sociali e ai corsi per disintossicare chi è dipendente dal gioco. «Mi piace pensare a questa tassa - spiega l’assessore - come una tassa di virtù per dare sostegno psicologico a chi ha delapidato lo stipendio e per aiutare i gioco-dipendenti a ritrovare un equilibrio. Tassiamo il vizio e premiamo la virtù».
L’allarme gioco d’azzardo si sta facendo sempre più preoccupante. «Il fenomeno - spiegano gli esperti - raggiunge i picchi più acuti nei periodi di crisi economica, rischiando di mandare sul lastrico intere famiglie che si indebitano e spesso ricorrono agli strozzini». Il gioco fa male anche dal punto di vista della salute. Tra i sintomi del giocatore patologico, come confermano al Fatebenefratelli, ci sono insonnia, disturbi gastrointestinali, problemi cardiaci, ipertensione arteriosa, cefalea, ansia, crisi depressive. Le statistiche inoltre registrano un aumento sensibile del rischio suicidio: «La maggior parte dei giocatori patologici ci pensa, il 15% ci prova». L’idea della tassa aiuterebbe a ridurre il fenomeno.

E lo stesso modello, secondo Landi, potrebbe essere applicato sui pacchetti di sigarette con una tassa di scopo come a New York. In questo modo, facendo pagare in tabaccheria un euro in più, si potrebbero potenziare le campagne di prevenzione.

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