Troppi bimbi e genitori, i pompieri evacuano la piscina

Ottocento bimbi iscritti alle gare. Più gli allenatori delle società sportive e delle scuole. Più una marea di genitori, nonni, amici che in una domenica libera si sono armati di macchine fotografiche e entusiasmo per il tifo a bordo vasca. Morale, la piscina Mincio ieri pomeriggio stava per scoppiare. Troppa gente sulle tre gradinate e dietro alle vetrate, è bastata una telefonata d’allarme e un sopralluogo veloce dei vigili del fuoco intorno alle tre per dare l’ordine: «Fuori tutti». I pompieri hanno controllato le uscite di sicurezza - inadeguate per far defluire la gente in caso di emergenza - e bacchettato immediatamente gli organizzatori. Perchè con tutto l’allarme procurato dalle due scosse di terremoto nelle settimane scorse anche a Milano, quando ci sono di mezzo dei bimbi il livello di rischio deve essere ridotto al minimo. Alle tre del pomeriggio, mentre i piccoli in costume stavano per buttarsi in acqua per la staffetta, vigili e pompieri hanno dato l’ordine di evacuazione. Circa 1.600 persone presenti. E le famiglie sono uscite dalla piscina di zona corso Lodi e hanno aspettato fino alle quattro e mezza che gradualmente riprendessero le sfide facendo rientrare man mano gli iscritti e pochi sostenitori.
In programma alla piscina Mincio ieri c’era la tappa di «Propaganda 2012», le gare di nuoto a cui possono iscriversi i tesserati di società e scuole di nuoto affiliate alla Fin (la Federazione italiana di nuoto). Farfalla, 50 metri in stile libero, staffetta, partecipano esordienti dai sei anni in su ai «seniores» fino ai diciotto. Le competizioni sono iniziate alle 9.30 del mattino, ma è intorno alle 13,30 che è cominciato il caos. La piscina di MilanoSport non ha retto il boom di iscrizioni (o di supporter). Da un lato la telefonate per avvertire la polizia locale che c’era una situazione di pericolo per i piccoli, ma dall’altra le proteste di diverse mamme presenti che lo hanno ritenuto un eccesso di zelo e non avrebbero sospeso le gare. A mettere d’accordo tutti, la critica sulla carenza di impianti sportivi per i giovani in città.
La Mincio, nella via omonima, è comunale e gestita dalla società MilanoSport. Ha una vasca coperta di venticinque metri e una tribuna da centocinquanta posti. Viene considerata «una Cozzi in miniatura» per la struttura in cemento armato e la vasca sospesa. Molte promesse del nuoto si sono allenate lì è per anni si sono svolte importanti manifestazioni. Ogni primavera, alla fine dei corsi, MilanoSport vi organizza le sfide di nuoto e staffette tra le squadre giovanili dei vari impianti e, in quelle occasioni, ammette la stessa società sul sito internet, «la Tribuna sovrastante la vasca fatica a contenere le centinaia di genitori e di fans dei piccoli atleti in gara».

Tra gli impianti che presto dovrebbero finalmente essere restituiti ai milanesi c’è la piscina Caimi di via Botta, un gioiello degli anni Trenta vincolato dalle Belle arti ma chiuso da sei anni, degradato e persino occupato tempo fa dagli antagonisti. Ma il Comune sta per far partire il progetto di riqualificazione.