Riccardo Signori
nostro inviato a Monaco
Credono nella forza del destino, che naturalmente simpatizza per la Francia. Dicono che lItalia è forte, molto forte. Ma sotto, sotto, pensano: mai come noi. Sognano già ad occhi aperti i Campi Elisi, Chirac, il bagno di folla, Allez enfants! «Non ci poteva essere niente di meglio per lasciare il calcio. Giocare una finale: è fantastico. Vincerla ancora di più. Sarebbe magnifico per tutti: quelli che ci hanno sostenuto sempre e quelli che sono saliti per ultimi sul carro». Zizou Zidane parla per sé e parla per tutti.
Unico problema: battere lItalia. «Per il momento labbiamo copiata. Contro il Portogallo abbiamo giocato allitaliana, gestito bene la partita. LItalia è stata grande con la Germania, ha battuto i padroni di casa dimostrando gioco da squadra vera. Questo ci accomuna e adesso gli azzurri sono favoriti perché hanno sconfitto i padroni di casa. LItalia non è solo difesa, cè gente come Perrotta, Pirlo, Gattuso che la fa grande». È difficile sentire i francesi sviolinare sulla grandeur altrui. Guardi linterlocutore e non sbagli: trattasi di Thierry Henry, uno che con il nostro calcio ha un conto in sospeso, pur essendosi già preso una rivincita nella finale dellEuro 2000. Quel giorno cerano lui e Trezeguet, che ovviamente partiva dalla panchina, Barthez, Thuram, Vieira e Zidane. Un gruppo di indomabili che trascina tutti (salvo Trezeguet) anche oggi. LItalia aveva unaltra faccia: sono rimasti solo Cannavaro, Totti e Del Piero. «Il golden gol di Trezeguet resta il mio ricordo più bello, quel tiro di Baggio nel 98, uscito di poco, lidea che ancor oggi mi fa tremare». Il revival di Henry finisce qui, dove cominciano i problemi per questaltra finale. Thuram parla a colpo docchio: «LItalia è certamente la miglior squadra del torneo». Vieira spiega con unanalisi: «Ha trasformato il suo momento difficile in energia positiva. LItalia ha grandi qualità, ma lo sapevamo già. E i giocatori hanno dimostrato di quale pasta sono fatti».
Per ora questo Francia-Italia sa molto di cavalleria. Prego, quanto siete bravi. Due gruppi che si piacciono, forse perché vivono gli stessi problemi. Italia un po snobbata, Francia criticata. Gente che ha dovuto stringere un patto. Ricorda Henry: «Abbiamo dimostrato che non eravamo morti, abbiamo la capacità di giocare uno per laltro. Più ti criticano prima, più ci sarà soddisfazione dopo». Sottinteso: perché noi vinceremo la coppa. E Thuram: «Sono felice come un bambino di 10 anni che guarda la coppa e pensa sia magica. Avevo lasciato la nazionale, ci sono tornato: il calcio è troppo bello. Vincere sarebbe bellissimo, ma lItalia è forte. Conosco bene i giocatori, sono un gruppo molto omogeneo, cè solidarietà. E lItalia non sempre è stata così: in passato ha fatto i conti con qualche personaggio sopra le righe».
Non si aspettano regali tattici. Per esempio una squadra a quattro attaccanti come nel finale contro la Germania. «Lippi è troppo intelligente per cascarci. È stata una soluzione per necessità, a partita in corso, e si è rivelata vincente». Parola di Thuram che, per i compagni, è diventato una sorta di garanzia ogni uso. Racconta Vieira: «Siamo solidi in difesa, e quando Thuram gioca come adesso non ci può succedere niente. Lintesa con Gallas è straordinaria. Noi stiamo attenti agli attacchi sulle fasce, e lui fa il resto». Comincia così lidentikit di questa Francia che non ha virtù nascoste, ma pregi solari e due qualità assolute.
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