Marco Lombardo
Mafia, spaghetti, mandolino, pizza e «mamma mia!». Nel manuale del perfetto viaggiatore tedesco in Italia di solito cè questo, e provate voi magari ad avvicinarvi ad un campeggio gremito da gruppi di simpatici amici in sandalo e calzino bianco: lesperienza di solito è quanto meno istruttiva. Poi fate lopposto, prendete la macchina, avviatevi oltre confine e fermatevi non prima di aver visto la Foresta Nera. Ecco, arrivati lì stracciate un foglio di carta e buttatene un pezzettino per terra: se qualche ora dopo siete davanti a un secondino che parla strano e mette il verbo a sei chilometri dal soggetto, vuol dire che lesperimento è riuscito.
Questo insomma è quello che divide litaliano in Germania, dal tedesco in Italia. Di più ancora: i tedeschi in patria da quelli in vacanza (non tutti, sintende). E sarà per questo che ieri la Bild (dovremmo dire «autorevole»?) - pardon - sè incazzata: «Gli italiani vogliono rovinarci le vacanze». Già, non ve neravate accorti? Invece sì, così almeno dice appunto il settimanale dalla tetta facile che deve forse avere qualche redattore con canotto e canottiera pronto per una missione sulle nostre riviere. E il motivo del contendere sono i divieti - «per carità, solo suggerimenti», dice il presidente del nostro Sindacato Italiano Balneari Riccardo Borgo - che questanno vengono imposti nelle nostre località di vacanza. Cose terribili, ovviamente, se è vero che «tutto Bekloppo» (italianizzazione di un verbo tedesco che simpaticamente vuol dire «fuori di testa»), se è vero che «Mamma Mia!» (ma guarda un po...), se è vero che qualcosa di strano è saltato in mente «agli italiani con i loro spaghetti» (no comment?).
Noi, gli accusati, più semplicemente pensavamo di far passare a tutti - tedeschi della Bild e no - una serena vacanza e il decalogo sotto accusa serviva proprio a questo. Divieti, insomma? Leggere per credere: 1) Non ammucchiare sulla spiaggia oggetti personali e indumenti e non asciugare i costumi sullombrellone, 2) Non ingombrare i corridoi ed i passaggi al mare, 3) Collaborare con gli imprenditori balneari e seguire attentamente i loro suggerimenti, 4) Depositare carte e rifiuti negli appositi cestini e gettare le cicche nei portacenere e non nella sabbia, 5) Usare gli apparecchi radio solo con le cuffie o a volume basso, avere la suoneria del telefonino al minimo e conversare a bassa voce, 6) Rispettate gli orari di apertura e chiusura dello stabilimento balneare, 7) Non portate via sabbia o conchiglie come souvenir, 8) Fare il bagno nei pressi della postazione di salvataggio, 9) Non affrontare i pericoli del mare quando sul pennone è issata la bandiera rossa, 10) Giocare a palla o ad altri giochi esclusivamente negli spazi allestiti. Che dire: siamo proprio incivili.
Tanto che la Bild strillando «Verboten!» - Vietato! - tre volte in prima pagina, giustamente sindigna quando capisce che gli italiani stanno minando le fondamenta di un Paese in vacanza: il topless (vogliamo mettere il plotone Claudieschiffer in arrivo?) e, soprattutto, il boccale di birra sulla battigia. Entrambi fortemente e indegnosamente sconsigliati: «Ma non mi sembra che gli amici tedeschi che sono attualmente in vacanza in Italia si siano lamentati di questo - insiste Borgo -. Qui si chiede il rispetto delle regole elementari di educazione e non è questione di nazionalità».
Già, infatti. E allora noi, quelli tutti pizza e mandolino, eviteremo di ricordare i crauti e le patate alla Bild o magari lincidente diplomatico che costò il posto allallora sottosegretario leghista Stefano Stefani che due anni fa fece infuriare il cancelliere Schröder proprio sullargomento.
Marco Lombardo