Troppi giocatori, fermiamo la giostra

Se era un esame di maturità, non si può dire che l’abbiamo superato. Potevamo venir fuori davvero come una «grande», guardare un bel pezzo di classifica dall’alto al basso, partire forte e giocarcela sul serio. Sì, dopo la bella prova di personalità e carattere con la Juve, superare l’esame di napoletano ci avrebbe dato morale e «benzina» per correre veloce. Al San Paolo ieri non c’eravamo, ma quello stadio ricordava a tutti la meraviglia di Baggio, che entrò in porta con la palla dopo aver saltato mezza squadra, come solo Maradona seppe fare. Invece no, peccato: il Baggio (o il Maradona) lo ha fatto Lavezzi. E la difesa non è sembrata «a prova di bomba». Se era un test quello di Da Costa, allora non abbiamo cambi all’altezza, e dalle parti di Gobbi si vacilla. In mezzo al campo poi non siamo ancora in palla.
Però, se l’esame non l’abbiamo superato, concediamoci una prova di riparazione. Davanti siamo a posto. Mutu rientra e segna, Gilardino incanta con il tacco.

C’era un rigore? Non è questo, siamo onesti, e poi forse c’era un fuorigioco sull’1 a 0. Piuttosto, se è una rosa così larga che ci manda in confusione, fermiamo un attimo la giostra e chiariamoci le idee. Per fortuna anche le altre «teste di serie» non si può dire che volino.

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