A due anni e mezzo dalla conquista di Palazzo Isimbardi, Filippo Penati sbandiera solo sicurezze. Copione di sempre. Anzi, stavolta al sondaggio del Sole 24 Ore che lo dà in calo di popolarità - 62° su cento presidenti di Provincia -, contrappone quello commissionato dai suoi uffici alla Swg.
Eppure, linquilino di Palazzo Isimbardi avrebbe risparmiato soldi pubblici leggendo il suo oroscopo: quello che ai nati del Capricorno garantisce «lesaltazione delle capacità imprenditoriali e delle doti di leader» ma, attenzione, per «raggiungere gli obiettivi» Penati deve «dimostrare abilità tattica».
«Impresa disperata» osservano dalla Casa delle libertà: «Finora non ha mai dimostrato abilità bensì immobilismo. Esagerazione? No, come dimostra la questione ambientale e il tema infrastrutture, ma anche la vicenda della Città Metropolitana e della Provincia di Monza. Elenco dei no che Penati ha imposto in questi due anni e poco più di mandato».
Virgolettato che Bruno Dapei, capogruppo di Forza Italia, declina nei chilometri dasfalto non realizzati: «Gli investimenti sono solo a parole. Nel 2006, Penati, ha impegnato appena lun per cento virgola qualcosa rispetto ai fondi messi a bilancio, come denunciato anche nella relazione del Collegio dei revisori. Nessuno stupore: è la scelta di unamministrazione che, parola dellassessore alla Mobilità Paolo Matteucci, giudica la BreBeMi inutile e costosa».
Ma, aggiunge Gianfranco De Nicola, capogruppo di An, «lo stesso parametro vale per il Trasporto pubblico, che non parte nonostante le promesse, dopo un appalto che questamministrazione ha volutamente fermato per motivazioni risibili e di natura ideologica». Segnali preoccupanti di una gestione che, al giro di boa di metà mandato, rischia di far arretrare quellarea metropolitana in termini di disagi e costi sociali, mentre «Penati usa la città metropolitana così come un televenditore passa indifferentemente da un detersivo a un materasso, senza cioè guardare ai contenuti» denuncia lazzurro Max Bruschi.
Accusa di immobilismo che nasce, va detto per onore di cronaca, allinterno della maggioranza penatiana dove il patto con gli elettori non viene affatto rispettato. Anzi, Penati chiamato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano a una sfida «senza creare o acquisire società» mostra di «essere incapace di scegliere e, quindi, di fare» annota Dapei. E il pensiero corre a Serravalle, «con lamministratore delegato Massimo Di Marco che, nel 2006, si è raddoppiato lemolumento» e allholding Asam su cui pendono ricorsi alla Corte dei Conti e al Tar dellopposizione in Provincia.
Nel mirino, rivela De Nicola, cè persino la «rinuncia da parte della Provincia a un credito di oltre due milioni di euro nei confronti di Asam, rinuncia formulata da un dirigente provinciale che, sorpresa, era però sprovvisto del mandato deliberato dalla giunta». Ciliegina sulla torta di una società che, osserva Dapei, viene «scompaginata» dalla Finanziaria: «Lindennità di 180mila euro del presidente Sapelli viene tagliata dalla manovra del governo Prodi.
«Troppi no e pochi fatti» Tutte le accuse a Penati
Immobilismo e investimenti solo a parole: così lopposizione valuta il presidente
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.