«Troppi piccioni in città, minacciano il Duomo»

Marta Bravi

Davide contro Golia. Piccoli animali dal peso inconsistente tengono in pugno un colosso in marmo dalla massa incalcolabile. I piccioni minacciano il Duomo e i monumenti della città causandone il deterioramento. A lanciare l’allarme è il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici che ieri ha scritto una lettera aperta all’assessore della Cultura, Vittorio Sgarbi: «Segnalo il serio problema del processo in atto di deterioramento di alcuni dei principali monumenti e edifici monumentali, in primo luogo del Duomo, del quale si stanno ultimando i lavori di restauro, a causa dell’effetto congiunto dell’inquinamento atmosferico e delle deiezioni dei piccioni. Mentre l’amministrazione sta intervenendo per abbattere il livello di inquinamento - continua Colombo Clerici - perché non affrontare la questione di veri e propri “allevamenti avicoli”? Se anche il Comune ha emesso ordinanze con le quali si vieta di dare cibo ai piccioni, è altrettanto vero che tali indirizzi vengono spesso disattesi da fotografi abusivi che da cittadini e turisti».
Pronta e lapidaria la risposta di Sgarbi: «Non posso che compiacermi di questa sensibilità: ho deciso di restaurare il tirassegno per insegnare ai giovani il tiro al piccione - risponde - bisogna assolutamente trovare il modo di eliminare i piccioni dalla città».
Diverso il parere del padrone di casa, Benigno Mörlin Visconti, direttore della Veneranda Fabbrica del Duomo: «Fa piacere che le singole persone si occupino del Duomo - scherza - vuol dire che i milanesi sono affezionati. Per quanto riguarda i piccioni è un problema che abbiamo risolto nel 1972 con un impianto di allontanamento elettrico. Si tratta di cavi elettrici che sono stesi a difesa di tutte le parti della cattedrale, dalle guglie alla facciata e che danno brevi scariche elettriche ad alto voltaggio, innocue ma efficaci. Certo il discorso non vale per il sagrato e per la piazza, che rimangono affollate di volatili, né per i monumenti, perché lì il sistema è inapplicabile».
Nel 1972 quando si restaurò la facciata venne installato questo sistema che funziona ancora oggi. Man mano che il restauro procede, restauro la cui ultimazione è prevista per il 2008, il sistema viene reinserito.

«Bisogna aggiungere - conclude Mörlin - che le deiezioni dei piccioni sono debolmente lesive per il marmo, mentre rappresentano uno scempio per l’estetica e l’immagine del Duomo». Rimane l’allarme, insomma, ma non per il Duomo che si difende dagli anni Settanta.

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