Troppi veleni a Santa Giulia: vietata l’apertura dell’asilo

I terreni sono troppo inquinati, la scuola materna di Santa Giulia non può aprire. Questo, in sintesi, il contenuto della lettera che l’Asl ha inviato al Comune di Milano. Ieri il sindaco Letizia Moratti e l’assessore Mariolina Moioli si sono viste recapitare l’amara comunicazione. Il dipartimento di prevenzione dell’Asl, dopo aver analizzato i dati raccolti dall’agenzia Arpa, ha deciso di rinviare l’apertura del nido e della scuola dell’infanzia. Troppo pericoloso far giocare i bambini su un prato tanto avvelenato. «I terreni - si legge nel testo inviato a Palazzo Marino - sono notevolmente inquinati. La scuola non può essere aperta prima di idonei interventi».
Le analisi effettuate sulla terra dei giardinetti, dove da settembre avrebbero dovuto giocare i bambini, hanno riscontrato «concentrazioni eccessive» di numerose sostanze nocive: policlorulo di finile, metalli e gas interstiziali (dai solventi clorurati al toluene). Nomi che ai più non dicono nulla ma che ai tecnici danno un’indicazione indiscutibile: l’area, già messa sotto sequestro a luglio assieme agli altri terreni non bonificati, non può assolutamente essere frequentata dai bambini. «Gli inquinanti trovati nel terreno - spiega la responsabile del dipartimento di prevenzione dell’Asl, Susanna Cantoni - sono incompatibili con la riapertura della scuola. Prima occorre una bonifica». Ieri i chimici di Asl e Arpa hanno effettuato un sopralluogo congiunto sul terreno incriminato e transennato e gli accertamenti proseguiranno nelle prossime due settimane. Dopo di che si procederà con la depurazione dell’area. Ma è ancora presto per dire se e quando aprirà la scuola.
Il Comune, che all’inizio di agosto aveva assicurato in tutti modi l’apertura dell’istituto, deve tornare sui suoi passi e rimangiarsi la parola data a oltre cento famiglie. Tuttavia «la chiusura del nido - spiega il sindaco Letizia Moratti - è una decisione definitiva finché non ci saranno le condizioni per riaprirlo». Un conto, puntualizza il sindaco, è «fare il possibile» per aprire l’asilo come è stato dichiarato a suo tempo dal Comune, un altro conto «è fare qualcosa che non dà garanzie per la salute dei bambini».
L’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli è scandalizzato: «È vergognoso che si sia utilizzato un terreno così per costruire un asilo. Non credevo che si arrivasse a tanto, non mi aspettavo tanta irresponsabilità da parte dei costruttori del quartiere».
Per non lasciare senza un posto i 130 bambini del quartiere Santa Giulia già iscritti all’istituto, Palazzo Marino ha già messo a punto un piano alternativo. I funzionari e i dirigenti del settore infanzia dell’assessorato alla Scuola hanno infatti preso parte all’ispezione nei giardinetti dell’istituto e si sono resi conto della situazione. «I cinquanta bambini iscritti al nido d’infanzia - spiega l’assessore alla Scuola Mariolina Moioli - saranno suddivisi tra il nuovo nido e la scuola primaria di via Sordello, e il micronido di viale Ungheria.

Gli 84 bambini iscritti alla scuola dell’infanzia invece troveranno posto nella scuola primaria di via Sordello».
Da lunedì l’ufficio iscrizioni del settore infanzia contatterà tutte le famiglie dei bambini iscritti al nido Santa Giulia per concordare la scelta della sede disponibile più adatta alle esigenze dei genitori».

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