Troppo caldo tra i padiglioni È assalto alle navette gratuite

I mezzi a disposizione sono insufficienti per trasportare tutti i visitatori. E in molti restano a piedi per non finire schiacciati

A Expo ci sono le navette gratuite, ma salirci è un'impresa impossibile. Sono giorni troppo caldi per poter passeggiare tra i padiglioni senza approfittare dei piccoli bus che ti scarrozzano tutto intorno ai padiglioni. Ormai però è quasi impossibile usarle. E non durante un fine settimana, ma in un giovedì mattina qualsiasi. Non ci sono ponti, né ferie particolari, ma l'accesso alla navetta è comunque una sfida per la sopravvivenza.

Anziani, e non, si accalcano alla fermata per non dover percorrere a piedi la lunga passeggiata di cemento intorno alla quale troneggiano i padiglioni: il clima impietoso di questi giorni la rende un'impresa che in molti preferiscono evitare. Sono però troppi per i bus in servizio: arriva il primo, ma è tanto colmo da non invitare nemmeno al tentativo di salirci.

Pochi minuti dopo ne arriva un altro, ma la situazione è anche peggiore. Qualcuno decide di provarci e spingendo a forza le persone all'interno riesce a ricavarsi un cantuccio in cui stare, ma quando le porte si chiudono rischia di vedere il suo zaino stritolato. Con il terzo tentativo non va meglio. Ancora una scatola di sardine con le persone spalla a spalla e schiacciate contro i vetri.

Tutto va bene pur di non camminare. E non sono ancora le ore più calde del pomeriggio. C'è perfino chi ci prova anche questa volta: un signore in età prova a improvvisarsi uomo che non deve chiedere mai, ma viene respinto malamente. Anche dei ragazzi ci tentano, ma hanno anche gli zaini ed è impossibile trovare spazio.

Un noto giornalista sportivo perde le staffe: «Questa è l'ultima volta che vengo a Expo, non è possibile organizzare le cose in questo modo». E non è l'unico: «Per fortuna non abbiamo fretta - spiega ridendo Jon, bavarese che a 43 anni si è regalato un giro in Italia per il compleanno - ma avevate finito i bus quando avete organizzato?».

Una famiglia di italiani decide che aspetterà fino a quando non troverà un bus in cui possa salire in maniera civile: «Ma le pare - dice Giorgia, 38 anni, mentre si sistema con i figli sotto gli alberelli vicino alla fermata - che salgo in queste condizioni con due bambini? Se va bene quello più piccolo me lo schiacciano come un grissino; tanto stiamo qui tutto il giorno, ma con il caldo ci muoveremo solo con la navetta, prima o poi ce ne sarà una su cui poter salire». «Se ci si potesse almeno muovere in bicicletta - constata Christian, 23 anni - noi useremmo quelle». Benchè, si sa, le due ruote non risparmiano né fatica né sudore. E con questi caldi non è differenza dappoco. L'attesa, complici i chilometri fra un padiglione e l'altro diventa meno sgradevole ma genera identica rabbia.

Ma non c'è storia, anche la quarta navetta è inutilizzabile. E siamo soltanto alla seconda fermata. Tutti dentro per usufruire dell'aria condizionata, ma quando va bene riescono a infilarcisi in tre o quattro grazie alla forza bruta.

Il noto volto televisivo trova un altro passaggio alternativo per se stesso e alcune signore, ma è un caso. Le famiglie o i turisti normali, se non vogliono passare il loro tempo a Expo davanti alla fermata dell'autobus, devono rassegnarsi a camminare. La navetta non è per tutti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica