Una manovra che di creativo non ha proprio nulla. E, infatti, a firmarla è un vecchio politico da prima repubblica come Bruno Tabacci. Che prenderà ai poveri, senza nemmeno dare ai ricchi. Un vento nuovo, quello annunciato dalla sinistra con lelezione di Giuliano Pisapia che odora terribilmente di vecchio. Perché, alla faccia dellalba nuova promessa da sindaco e compagni, a pagare saranno sempre gli stessi. Pensionati e lavoratori dipendenti che si vedranno mettere le mani dentro buste paga già abbondantemente tassate, pendolari e anziani che non potendosi permettere autista, né taxi saranno costretti a pagare un euro e mezzo per bus e metro. E magari a rimpiangere Letizia Moratti che il biglietto laveva lasciato a un euro. A ridere i soliti furbi. Perché per loro Pisapia e la sinistra non hanno previsto proprio niente. Niente per gli evasori fiscali che rimarranno abbondantemente sotto la soglia fissata per far scattare la tassazione Irpef. E niente pagheranno i proprietari di appartamenti che continueranno a lasciarli sfitti affamando di case le giovani coppie. Niente per gli over 65 a cui Pisapia in campagna elettorale aveva promesso abbonamenti gratis per i mezzi pubblici. Privilegio che toccherà solo agli ultra settantenni con reddito Isee sotto i 16mila euro allanno. Ben poca roba. Come poca roba è il triste balletto di una sinistra costretta a giustificare lingiustificabile, ovvero un salasso. Il reddito da tassare alzato da 26mila a 33.500 euro (lordi, si badi bene) non salverà i dipendenti. Perché tutti i dipendenti pagheranno. E son quelli che le tasse le hanno sempre pagate. Quasi 200mila famiglie a cui verrà prelevato lo 0,2 per cento dello stipendio. In attesa di passare presto allo 0,4. A cui si aggiungerà laumento della tassa rifiuti e la tariffa per gli accatastamenti. E il popolo della sinistra? Abbozza. Morde troppo dopo quasi ventanni la fame di poltrone per infrangere la luna di miele con Pisapia. E così anche la Cgil è costretta a un grottesco comunicato. Dove approva la manovra, ma non può fare a meno di chiedere di «agire sul recupero fiscale e imponendo maggiori tasse a chi possiede di più ed ha grandi patrimoni». Come chiedere a Pisapia di dire finalmente qualcosa di sinistra.
Con il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo, coscienza storica della sinistra milanese, che in unintervista a Repubblica è costretto ad ammettere: «Siamo sembrati come gli altri che promettono e non mantengono. Questo non è bello».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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