Politica

«Troppo Pd in tv Rai da punire»

Landolfi: «Dati sconcertanti sulle presenze, ricorrerò all’Authority»

da Roma

Presidente Landolfi, ha letto gli ultimi dati dell’Osservatorio di Pavia?
«Sì, e sono rimasto sconcertato, anche se tutti avevamo la sensazione che lo strapotere della sinistra in televisione stesse crescendo».
L’occupazione avviene soprattutto fuori dei tg, nelle rubriche delle testate giornalistiche e nelle trasmissioni di intrattenimento.
«Sì, in alcuni casi le presenze dei politici del centrosinistra arrivano addirittura a rompere la soglia del 70% complessivo. Un’enormità. E poi questa sovraesposizione fuori dagli spazi deputati fa perdere credibilità a tutta la classe politica».
Come si spiega questa impennata nel mese di settembre?
«Con la copertura mediatica che ha avuto la nascita del Pd a cui si è dimostrato sensibile il poderoso apparato veltroniano interno alla Rai. E la delibera dell’Authority delle Comunicazioni che ha, addirittura, obbligato la Rai a informare sulle primarie».
C’è anche chi ha ritenuto opportuno interpellare il ct della nazionale sull’argomento.
«Sul caso Varriale, il direttore Mazza ha fatto bene a intervenire. Ma più in generale quella delibera ha creato confusione e si è appalesata come un incentivo allo spot.».
Ma ci sono regole che disciplinano le presenze dei politici nei programmi di intrattenimento?
«C’è un indirizzo approvato quando presidente della Vigilanza era Petruccioli. Prevede la presenza dei politici solo se si configura come finestra informativa, legata all’eventuale particolare competenza del politico, e deve essere previsto il contraddittorio. Il paradosso è che oggi il presidente della Rai non rispetta quanto deciso da lui quando era alla Vigilanza».
Nel 2004 l’Authority invitò la Rai a sanzionare le presenze in spazi anomali di alcuni ministri della Cdl. Ora accadrà lo stesso?
«Non escludo di invitare io l’Authority a intervenire, basandomi su questo precedente. Sarebbe insopportabile che un organismo terzo usasse due pesi e due misure».
La «formula Zaccaria» la convince ancora?
«Due terzi degli spazi per governo e maggioranza e un terzo per l’opposizione non è un meccanismo adatto a un sistema bipolare. Bisognerebbe tornare al 50 e 50».
È deluso dalla mancata diretta della manifestazione di An sabato?
«Si è trattato di una vera e propria discriminazione di cui qualcuno dovrà dare spiegazioni. E non ne faccio una questione di peso politico di An.

Anzi, chiederò un’adeguata copertura anche per la manifestazione del 20 della sinistra radicale».

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