da Londra
Brutto affare per il Foreign Office inglese. Le autorità britanniche stanno indagando sulle indiscrezioni trapelate nelle ultime 24 ore, secondo le quali nei bunker e nelle postazioni di comando di Hezbollah, conquistati nel Libano del sud durante i 34 giorni di conflitto, i soldati israeliani avrebbero trovato apparecchiature per la visione notturna che, almeno in apparenza, sarebbero di produzione, o comunque di provenienza britannica.
La notizia era già stata riferita da un portavoce anonimo del Foreign Office, precisando che si trattava solo di visori notturni, e non di altro equipaggiamento militare. Sempre il portavoce non aveva nascosto che sullargomento già tre giorni fa cerano state discussioni tra i vertici militari dello Stato ebraico e lo stesso Foreign Office, che si sono conclusi con limpegno a unindagine comune.
Secondo il quotidiano The Times, il governo dIsraele ha presentato una protesta formale a quello del Regno Unito sulla vicenda. Ma la notizia è stata smentita dal Foreign Office. Non solo. Si è anche scoperto che nel 2003 Londra vendette 250 visori notturni, e relativi accessori, niente meno che allIran: ufficialmente perché fossero impiegati dalle forze di sicurezza di Teheran nella lotta al narcotraffico. Si tratta però pur sempre dellIran, storicamente protettore e alleato di Hezbollah insieme alla Siria.
Il giornale aggiunge che sullorigine dei visori non vi sarebbero dubbi: a suo dire, infatti, recherebbero una chiara stampigliatura: «Made in Britain».
Trovati visori notturni «made in Britain» nei rifugi di Hezbollah
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