Truffa: 5 indagati Con un escamotage intascano 6 milioni di un ente religioso destinati ai poveri

Quei soldi, come loro ben sapevano, erano destinati alla costruzione di scuole e ospedali nei paesi del Terzo mondo. Ma la cosa non gli ha impedito di impossessarsene mettendo in atto una colossale truffa. Sei milioni di euro: tanto avrebbero sottratto alla Congregazione missionari del preziosissimo sangue - un ente religioso che opera per scopi benefici finanziando la costruzione di strutture di prima necessità in Africa - i responsabili di un noto studio di consulenza fiscale che gestivano la contabilità della Congregazione religiosa. È stato il padre economo ad accorgersi che qualcosa non quadrava nei documenti contabili. Le sue denunce ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno consentito di scoprire il raggiro. Le Fiamme Gialle hanno capito subito su chi dovevano indirizzarsi i sospetti e alla fine le indagini hanno fatto emergere una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Sono tre i professionisti dello studio indagati. Approfittando del rapporto di fiducia che si era instaurato per effetto dell’incarico ricevuto, i responsabili dello studio hanno indotto il padre economo ad emettere numerosi assegni bancari dagli importi complessivi di alcuni milioni di euro per assolvere ad alcune obbligazioni tributarie e commerciali.

I professionisti, grazie alla complicità di alcune società di servizi riconducibili allo stesso studio di consulenza, avevano precostituito, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, dei rapporti commerciali fittizi, creando costi per servizi in realtà mai effettuati. Gli indagati hanno anche evaso l’Iva per cinque milioni. Per l’emissione di fatture false sono state denunciate anche altre due persone, rappresentanti legali delle società coinvolte nella truffa.

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