La Benemerita armata, Lispettore di polizia, Il benemerito. Non sono titoli di film ma nomi di riviste fasulle (di polizia, guardia di finanza e carabinieri) vendute in abbonamento a due milioni di imprenditori in tuttItalia. Un raggiro da 50 milioni di euro scoperta grazie a una complessa operazione del comando provinciale della Guardia di finanza. Quasi 300 le persone indagate per truffa, estorsione e sostituzione di persona. Quasi due milioni, appunto, le vittime. Le indagini, coordinate dalla procura di Monza e partite da una società di Gessate, sono ancora aperte.
Il meccanismo era semplice: un operatore contattava limprenditore e di fatto lo costringeva a sottoscrivere labbonamento a un periodico di cui gli sarebbero arrivati solo i primi due numeri. Le chiamate partivano da diversi call center (in tutta la Penisola, con base in Lombardia) in cui ad «agire» erano solo i telefonisti. Chiamavano tutte le ditte che trovavano sulle Pagine gialle e chiedevano del responsabile. Per convincerlo dicevano di appartenere allIspettorato del Lavoro o alla Guardia di finanza e alla fine lo costringevano ad abbonarsi. «Piccole somme - dice il procuratore Antonio Pizzi del tribunale di Monza - dai 150 ai 300 euro allanno, ma spesso ogni operatore riusciva a concludere 4 abbonamenti al giorno, il che significa mille euro per ognuno di loro».
I titolari delle aziende a volte si sentivano minacciati o si insospettivano, ma per evitare inconvenienti preferivano accettare di ricevere le riviste. Anche perché non era tanto semplice liberarsi dei telefonisti. Limprenditore diceva «non mi interessa»? Laltro aveva già la formuletta pronta: «Ma come non le interessa? Tutti i giorni sentiamo parlare di stupri, usura, criminalità e lei dice che non le interessa?». E così via per tutte le possibili obiezioni, fino allo sfinimento. E i telefonisti? Seicento di loro erano assunti in nero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.