da Firenze
Duecento tra furti e rapine che a volte sfociavano anche in violenza. Ora i pendolari delle truffe agli anziani sono finiti in carcere. La polizia di Firenze ha infatti arrestato 15 persone, mentre altre quattro sono ricercate. Sono tutti rom che avevano la base operativa a Novara, anche se i colpi venivano messi a segno in tutta Italia, soprattutto al Centro e al Nord.
Il blitz è scattato allalba di ieri mattina proprio allinterno del campo nomadi della cittadina piemontese, in via Fermi. Otto delle diciannove ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal gip di Firenze Elisabetta Improta, su richiesta del pm Leopoldo De Gregorio, sono state emesse nei confronti di donne appartenenti al gruppo criminale. Loperazione della squadra mobile di Firenze, in collaborazione con i colleghi di Novara, coordinata dal servizio centrale operativo (Sco) «ha permesso - come spiega Filippo Ferri, dirigente della mobile fiorentina - di ricostruire il modus operandi del gruppo che commetteva truffe ai danni di anziani in tutta Italia».
La banda era itinerante: per realizzare i colpi si spostava da una città allaltra dove sceglieva le proprie vittime: ogni mattina dal campo partivano almeno 3-4 gruppi diretti in varie città, evitando Novara e provincia. La persona anziana veniva individuata vicino ai supermercati, presidi sanitari, uffici postali e avvicinata o seguita fino alla sua dimora. Il «commando» era composto prevalentemente da donne con atteggiamento rassicurante e dotate di abilità dialettica; laccesso allappartamento avveniva col raggiro, presentandosi alle vittime come dipendenti di società di erogazione di elettricità, assistenti sociali, incaricati dal comune o di aziende per la consegna di premi o dellufficio postale per il controllo di banconote o ancora con il pretesto di consegnare dei pacchi per uninquilina dello stabile, al momento assente. Una volta conquistata la fiducia della vittima il componente del gruppo, di solito una donna, riusciva ad entrare nella sua abitazione dove fingeva di chiudere la porta d'ingresso e si intratteneva in conversazione. Il denaro o gli oggetti di valore venivano portati via da un complice che si introduceva in casa in un secondo momento grazie alla porta di ingresso lasciata aperta.
Lindagine della polizia di Firenze, diretta dal questore Francesco Tagliente, e partita nel 2005 in seguito a un aumento del numero di truffe messe a segno in città, ha appurato che 50 chili doro sono stati smerciati all'estero.
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