A bordo di tre anonime vetture - una Lancia K, una Volvo e una Ford Focus - scorrazzavano per le strade della città e lungo le tangenziali spacciandosi per poliziotti impegnati in fantomatici controlli anti-droga. Questa la pensata di un manipolo di stranieri - un pakistano e cinque iraniani - che avevano come obbiettivo i furti ai turisti. Solo a loro, infatti, questi truffatori potevano esibire un falso tesserino (facilmente riconoscibile, altrimenti, da chiunque) e millantare chissà quale operazione in pieno svolgimento. Per poi passare a bloccarli e ad alleggerirli di tutti i loro valori. Non solo denaro, quindi, ma anche gioielli. Sottratti con linganno durante finte perquisizioni o «sequestrati» con i pretesti più pazzeschi. Alle vittime - spesso seguite e spiate per più giorni prima di ogni colpo allo scopo di accertare se fossero facoltose e quindi valesse la pena prenderle di mira - a quel punto non rimaneva altro che denunciare laccaduto ai veri poliziotti. Che dallinizio dellanno erano sulle loro tracce. E che adesso sono convinti dellesistenza di unaltra banda, tuttora in azione, sul territorio milanese.
A fermare questi malviventi (il pakistano, riconosciuto da tutte le vittime, è stato arrestato, mentre gli iraniani, in attesa di accertamenti sulla loro vera identità sono stati solo indagati e portati al Centro di identificazione ed espulsione di via Corelli) sono stati gli investigatori del commissariato Garibaldi-Venezia insieme a quelli del compartimento della polizia stradale Milano ovest.
Secondo la polizia, negli ultimi tre mesi, la banda è responsabile di circa 15 colpi in città. In particolare lultimo furto risale a giovedì scorso, quando hanno bloccato una famiglia di turisti tedeschi per un finto controllo di polizia in una piazzola della tangenziale ovest. La banda (che non ha mai esibito armi) ha estratto un tesserino falso delle forze dellordine e ha iniziato a perquisire lauto della famiglia, con ben cinque figli a seguito. Approfittando della distrazione delle vittime, si sono impadroniti di oltre 5mila euro. In unaltra occasione i balordi avevano bloccato un ricco commerciante egiziano in vacanza in Italia fuori da un albergo nella zona della stazione Centrale e, parlando in inglese, avevano perquisito lui e la sua famiglia millantando il solito un controllo antidroga. Sono riusciti a fuggire con un Rolex Daytona da 25mila euro e qualche altro migliaio di euro in contanti.
Gli investigatori, in particolare quelli della Stradale, sono convinti che si tratti di una vera e propria associazione a delinquere. A partire da gennaio, infatti, la Polstrada ha identificato circa un centinaio di questi soggetti, la maggior parte dei quali si dedicano alle truffe agli stranieri mentre gli altri sono responsabili di truffe ad anziani fatte anche attraverso lipnosi. Stanziali nel territorio di Napoli questi truffatori stranieri sarebbero veri e propri pendolari del crimine. «Dalla Campania si spostano con lintera famiglia a seguito - spiegano gli investigatori - nel territorio di Milano.
Le indagini della Stradale sono ancora in corso. E la polizia prevede presto nuovi sviluppi su questo fronte.
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