10 a Hamilton. Il prodigio è ancora lassù, a insegnare a tutti che si può anche arrivare in F1 da principiante e relegare il primo della classe fisso al secondo posto. È bello per lui, non certo per Alonso. La Spagna sinterroga.
9 ad Alonso. Le ha provate tutte per superare il prodigio: gli restava solo il fucile ma ha preferito tenerlo per il ritorno in Europa.
7 a Trulli. Nonostante la bandiera del commissario e la Toyota, è andato a punti. Vale quasi una vittoria.
6,5 a Massa. Se Hamilton e Alonso hanno dato lezione a tutti, Felipe ha portato a termine il compitino, per di più graziato dal buonsenso che ha invitato lui e Raikkonen, in netto recupero, a tenere le posizioni dopo il secondo pit stop.
6,5 a Kovalainen. Il finnico che Briatore bacchetta un giorno sì e laltro pure ha di nuovo zittito tutti: 5° posto finale. Ha persino condotto la corsa dopo la prima serie di pit stop.
6 a Raikkonen. Poteva essere altra gara, forse non il podio ma qualcosa di molto, molto vicino se i gelido finnico non si fosse troppo scaldato, pasticciando al via.
5 a Fisichella. Grande gara disintegrata da enorme sciocchezza in avvio. Non un peccato, molto di più.
2 a Ralf Schumacher. Pilota scarsino e un po bollito, ma grande giocatore di bowling: al via, curva uno, centra e manda nei rispettivi box sia il veterano Coulthard, sia il povero Barrichello.
0 al commissario «bandiera blu».
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