Tubo rotto, mezza città resta a secco

(...) individuato la falla e hanno dato il via alla riparazione che, comunque, si è protratta per ore e ha consentito il pieno ripristino degli impianti domestici solo a tarda ora.
Il problema più spinoso, infatti, è stato quello di scoprire dove si trovasse la fuoriuscita «originaria», quella che ha dato il via ai disagi per un drastico abbassamento di pressione e, in molti casi, un black out totale dell’erogazione in migliaia di abitazioni. La perdita non era visibile e probabilmente - è questa la supposizione dei tecnici - l’acqua si stava disperdendo nella rete fognaria.
All’esterno, nelle strade, per quanto si cercasse, non c’era neanche un rivolo a giustificare - a «tradire» - il guasto sotterraneo. Gli stessi sistemi elettronici di allarme nella centrale operativa della società erogatrice, che in certi casi consentono di individuare sollecitamente le falle, non hanno dato riscontri immediati.
Al momento della sospensione del servizio - quando una gran parte dei genovesi si preparava a farsi la doccia e uscire di casa - a centinaia sono arrivate le telefonate al centralino della società di erogazione, ma tutte destinate a rimanere senza risposta.
Intanto la perdita, che si era verificata in una larga conduttura sotterranea all’altezza dei portici di Sottoripa, proseguiva sempre più imponente.

E restavano a secco i rubinetti nelle zone di piazza Caricamento, via San Lorenzo e strade vicine - praticamente da Di Negro a Brignole -, oltre che nelle case e negli uffici del ponente e in alcuni quartieri a monte della città. Poi, finalmente, la scoperta del «buco» e il via libera ai lavori di riparazione.

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