Per il tumore al pene la terapia è operatoria

Il tumore al pene è una patologia rara, colpisce circa 1 su 100mila persone. Nella maggior parte dei casi si tratta di un carcinoma cellulare squamoso e si localizza al glande o al prepuzio. Più rari sono i casi di melanoma o di carcinoma basocellulare. Si manifesta di solito come una lesione arrossata non dolente che non tende a guarire ma ad aumentare le dimensioni e può ulcerarsi e sanguinare. Si è riscontrato un aumento d'incidenza proporzionale al numero di partner e all'infezione da Hpv (human papilloma virus): l'80% dei pazienti è venuto a contatto con questo virus. Le persone circoncise hanno un'incidenza leggermente inferiore. Il tumore del pene è aggressivo e bisogna essere rapidi nella diagnosi e solleciti nella terapia. Al minimo sospetto clinico serve una biopsia per la conferma istologica. Le forme si distinguono in superficiali e invasive. Può essere papillare, nodulare o piano e infiltrare le strutture profonde come l'albuginea, i corpi cavernosi e l'uretra. Importante è il numero delle lesioni e la posizione.

La terapia è chirurgica (conservativa o non) e radioterapica a volte associata alla chemioterapia. Le indagini preoperatorie comprendono l'ecografia peniena e addominale o la risonanza magnetica.
*Medico Chirurgo, Specialista in Urologia

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