nostro inviato a Perugia
Il famoso tunisino che inguaia Scajola ce ne ha pure per Lunardi: «In almeno due occasioni ho portato buste alla figlia del ministro Lunardi a Milano. Anemone mi disse di stare attento perché nella busta cera un assegno». La richiesta di arresto respinta dal gip perugino per Claudio Rinaldi, Stefano Gazzani e Angelo Zampolini poggia sul riscontro fornito al teorema dei pm dalle intercettazioni. Poi saltano fuori chiacchiere tra limprenditore Diego Anemone e Rinaldi, prima soggetto attuatore poi commissario dei Mondiali di nuoto 2009. Per i pm Rinaldi è «perfettamente inserito nel sistema di diffusa corruttela che connota tutto il dipartimento di via della Ferratella».
LA BMW PER LAMICO...
I pm annotano una «vicenda» che riguarda «una vettura Bmw» per capire se lauto è una delle «illecite utilità» ricevute dal funzionario. Primo settembre 2008. Rinaldi chiama Anemone: R: «Lì alla Bmw
perché cè la macchina mia che non va... più di 80 non fa
saranno gli iniettori». A: «Aspetta un attimo, ma tu chai modo di mandarla giù dal ragazzo? (...)». Anemone quindi chiama il suo factotum Simone Rossetti e gli spiega il problema. A: «Quel Claudio che gli abbiamo fatto prendere il Bmw
tutte quelle problematiche lì, ha la macchina che non gli funziona, il 530 (
) ma la può portare giù?». R: «Sì mandalo giù
va in accettazione e chiede di Pamela
Io intanto lavviso, gli facciamo dare una macchina in sostituzione». Anemone richiama Rinaldi. A: «Mandalo giù quando ti pare». Detto, fatto. Ma Rinaldi si lamenta lo stesso, più avanti. per il pm è la simoastrazione «che non intende più tollerare questa minore attenzione nei suoi confronti». Rinaldi: «Ma io non faccio lo stronzo
mi sono rotto il cazzo con tutti Diego
siccome la gente va con il cappello in mano dappertutto, e mo vengono con il cappello in mano pure da me
parliamoci chiaro
»
IL VIAGGIO A SAN MARINO
Il pm ricostruiscono una spedizione a San Marino del commercialista Stefano Gazzani e dellautista di Anemone, Marco Brunetti, insieme alla madre di Claudio Rinaldi. In provincia di Perugia la Polstrada li ferma. Allautista, che parla con Anemone per farlo intervenire, «scappa» la destinazione del viaggio, e limprenditore si arrabbia. Brunetti: «Se si poteva fare qualcosa adesso
serve il comandante suo». A: «Ok allora faccio chiamare lì alla cosa di Perugina». B: «Allora lo faccio aspettare». A: No, che fai aspettare
» B: «Perché io posso arrivare
fino a San Marino». A: «Non di
(bestemmia, ndr)». Alle 2.45 di notte Gazzani chiama Anemone. G: «Finito.. stiamo tornando». A: «Che numero uno
Ste
grazie, grazie». Per gli inquirenti «è evidente che il viaggio predisposto nellinteresse di Rinaldi ha avuto a oggetto una attività di gestione di fondi da occultare a San Marino, organizzato da Anemone».
LA LETTERA PER LETTA
Maggio 2009. I mondiali di nuoto sono vicini, ma sui lavori è esploso lo scandalo. Angelo Balducci e Rinaldi, che gli era succeduto come commissario per levento, decidono di incontrarsi per coordinare una difesa. Sms di Balducci: «Domani hai un minuto?». Rinaldi: «Sì ora di preparare una memoria». I pm annotano: «La predisposizione di una linea di difesa comune tra i due sembra prevedere la necessità di informare dei fatti anche altri soggetti, presumibilmente di un livello superiore. Subito dopo lincontro con Rinaldi, infatti, Balducci dà ordine alla propria segretaria di preparare due buste (dove presumibilmente si trova copia della memoria predisposta per la difesa nel procedimento penale) di cui almeno una deve essere recapitata allattenzione del sottosegretario alla Presidenza del consiglio on. Letta». Balducci il 10 maggio dice alla segretaria: «Sta venendo Vittorio (lautista, ndr) con una lettera
allora, bisogna preparare due buste
una dentro con lindirizzo della lettera e fuori unaltra busta, allonorevole dottor Gianni Letta sottosegretario alla presidenza
Così, eccetera eccetera
senti una cosa.. non ce labbiamo un timbro in qualche modo
presidenza del Consiglio dei Ministri?».
LIRANIANO E I LINGOTTI
Larchitetto Angelo Zampolini è al centro di operazioni finanziarie «sospette».
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