«Bello, bellissimo, ed anche impossibile»: è lapidario il giudizio del consigliere comunale di Forza Italia Alberto Gagliardi, a proposito del progetto del tunnel sottomarino Foce-San Benigno che torna dattualità dopo la seduta della commissione consiliare e le dichiarazioni del sindaco Marta Vincenzi nella Sala rossa di Tursi.
Perché tanto scetticismo, Gagliardi?
«Per il fatto che si discute sul tunnel da otto anni e non si è ancora usciti dallo stadio di proposta, anzi delle varie proposte che non portano a nulla di conclusivo. Nel frattempo, però, procedono i lavori, si fa per dire, della società costituita ad hoc per la realizzazione dellinfrastruttura».
Uninfrastruttura che sarebbe utile.
«Ne sono convinto. Solo che non avrebbe senso costruirla se non si risolvono anche i problemi correlati. Che per Genova significano, tanto per dire, Terzo valico, nodo di San Benigno, bretella. Il tunnel senza queste altre opere non ha senso».
Potrebbe sostituire la sopraelevata.
«Un altro equivoco. Non si può dare per scontato che la sopraelevata non serva più, pena la paralisi della città».
Inoltre cè il problema del pedaggio, per ripagare linvestimento.
«Si è parlato anche di recente di un costo per il transito compreso fra 50 centesimi e 2 euro, a fronte però di un investimento di oltre 500 milioni di euro... Difficile pensare a un ammortamento a breve termine».
Il progetto è prestigioso, anche lei, Gagliardi, ammette che è una meraviglia dal punto di vista tecnico.
«Tre corsie per ogni senso di marcia, una struttura scavata nel fondo del mare, riscossione automatica del pedaggio tramite telecamera che legge le targhe e addebito sul telefonino. Un fantastico libro dei sogni».
Non sia così pessimista.
«Sono realista.
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