Antonella Aldrighetti
La gestione cosiddetta oculata e parsimoniosa della «cosa pubblica» regionale, sbandierata dalla giunta ulivista guidata da Piero Marrazzo, apre uno scenario al limite del paradossale: da un lato limperativo categorico di tagliare fin dove si può il comparto socio-sanitario e dare un segnale di discontinuità rispetto al passato, dallaltro lelargizione di fondi cospicui al comune di Roma per tappare i disavanzi dellAtac e promuovere iniziative culturali allAuditorium per 8 milioni di euro. Due facce della stessa medaglia che si concretizzano nella manovra di bilancio approvata ieri allalba dalla Pisana che però, almeno nelle speranze dellassessore competente Luigi Nieri, avrebbe dovuto essere daiuto a coprire il disavanzo sanitario dellanno in corso e a limitare gli impegni di spesa senza lautorizzazione del dipartimento economico. Macché, il disavanzo resta lì, in bella mostra e «a fine anno - come ha asserito il presidente della commissione bilancio Claudio Mancini - raggiungerà almeno i 425 milioni di euro». Quanto poi alla doppia firma per autorizzare uscite extra, la coalizione di maggioranza, ha posto il veto. Che suona come ognuno può appozzare dove e come vuole. Per cui, per risolvere la questione del buco non rimane che «avviare un confronto serrato con il governo nazionale e ottenere i fondi necessari alla copertura» ha replicato Nieri. Mentre in agguato rimane ancora lo spettro dellaumento dellIrpef che, se fino a qualche settimana fa poteva essere limitato a un punto percentuale, oggi, a manovra approvata, diventa più pressante. «Fino a 1,5 punti in più perché - calca la mano Luciano Ciocchetti, capogruppo Udc - se la giunta Marrazzo ha demolito il percorso che la giunta Storace aveva intrapreso non rimane che affidarsi allaumento delle tasse per riparare». Un tentativo di improvvisazione che peraltro non ripaga le aspettative della cittadinanza. Tradita peraltro, anche dal finanziamento dei 25 milioni di euro alle periferie romane che invece «come si è lasciato scappare in aula consiliare il capogruppo della Margherita Mario Di Carlo - chiosa Andrea Augello, vicepresidente della Pisana - servirebbero proprio a pagare i debiti contratti dallAtac». Cosicché sulla non-compattezza della maggioranza ulivista che prima dice una cosa e poi la smentisce, si prende il vezzo di scherzare anche il capogruppo di Forza Italia Raffaele DAmbrosio. «Quello approvato non è un bilancio tecnico o politico, è ana-politico - ironizza lazzurro -, lo dimostra linesperienza nel portare in aula proposte che la stessa sinistra boccia mentre approva, senza rendersi conto del valore politico, quelle della Casa delle libertà». Lallusione è ai 500mila euro destinati al Quadro di sostegno autonomo dei municipi che partirà, grazie a Forza Italia, con un piano di aiuti pluriennale.
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