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Turchi più freddi con l’Ue

Ankara. Europa? No, grazie. I Turchi preferiscono rimanere dove sono. A dirlo è un sondaggio del settimanale Tempo, eseguito dall’Università di Bilgi a Istanbul. Più del 50% del popolo turco crede fieramente nella propria identità nazionale, il che, tradotto in termini pratici, significa non voler entrare in Europa e avere paura del rinnovato aumento delle attività del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, meglio noto come Pkk. Dal sondaggio si evince un dato interessante. Se da una parte il 52% dei turchi teme che l'ingresso nell’Ue dividerà il Paese, dall’altra il 60% sostiene comunque l’ingresso, perché ritiene la Turchia un ponte per l’Europa. Solo il 37% ritiene che l’identità religiosa della nazione debba essere accantonata in vista dell’ingresso nell’Ue. Chi ha curato il sondaggio pensa che questi risultati siano in parte attribuibili alle difficoltà che la Turchia incontra nella fase iniziale dei negoziati. Certo adesso nel Paese l’identità nazionale è più forte che mai.
Intanto ieri pomeriggio una terrorista kamikaze è rimasta uccisa nell’esplosione di una bomba avvenuta nella toilette di una scuola coranica femminile annessa alla moschea di Ordu (Turchia settentrionale, sul Mar Nero).

Altre tre donne sono rimaste ferite, e la polizia suppone che una di esse fosse una complice della kamikaze.

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