da Parigi
«Nicolas Sarkozy sempre più su e Ségolène Royal sempre più giù», afferma in modo lapidario un quotidiano gratuito parigino, confortando la sensazione dellopinione pubblica con i risultati del proprio sondaggio mensile, realizzato dallistituto demoscopico «Opinion way». Il presidente della Repubblica è sui livelli più elevati di popolarità nella storia del dopoguerra, mentre la sua rivale socialista (sconfitta il 6 maggio col 53 contro il 47 per cento dei voti) naviga in pessime acque. Ben il 64 per cento dei francesi hanno una buona opinione di Sarkozy e sono soddisfatti delle sue prime mosse politiche da capo dello Stato. Per contro lindice di popolarità di Ségolène Royal è precipitato al di sotto del 50 per cento: per lesattezza si è assestato a un modesto 41 per cento, mentre coloro che hanno unopinione negativa dellex candidata socialista allEliseo sono addirittura il 51 per cento. La posizione della Royal sè aggravata nelle ultime settimane a seguito delle sue stesse dichiarazioni, secondo cui la candidata della sinistra alla guida della Francia non condivideva alcuni punti fondamentali del programma in base al quale si era presentata agli elettori. Sempre secondo «Opinion way», il personaggio politico oggi più popolare in Francia è il ministro degli Esteri Bernard Kouchner, ossia il socialista (poi espulso dal suo partito) che ha accettato di entrare nel governo di centrodestra che fa riferimento a Sarkozy. Lindice di popolarità di Kouchner è addirittura del 70 per cento. Al secondo posto cè la signora Rachida Dati, limmigrata maghrebina di 41 anni che è oggi ministra della Giustizia dopo essere stata la portavoce di Sarkozy in campagna elettorale.
Proprio Rachida Dati ha partecipato con Sarkozy alla riflessione sulle misure da adottare per rilanciare le istituzioni della V Repubblica, messe in piedi nel 1958 dal generale Charles de Gaulle e da lui modificate in senso presidenzialista a seguito dellaspra prova di forza del 1962 col Parlamento. Tra quelle misure dovrebbe esserci la limitazione a due dei mandati presidenziali consecutivi, ossia dieci anni al massimo allEliseo (oggi la Costituzione francese non stabilisce alcun limite al numero dei mandati del capo dello Stato). Sempre nel quadro della riforma delle istituzioni, Sarkozy sta pensando allipotesi di introdurre nel sistema elettorale una quota di proporzionale allo scopo di garantire una migliore rappresentatività parlamentare della popolazione francese.
Lannuncio della creazione di una commissione ad hoc per la riforma delle istituzioni, che sarà presieduta dallex primo ministro Edouard Balladur, è stato dato da Sarkozy nel corso di un discorso a Epinal, nella Francia orientale. Il capo dello Stato ha colto loccasione per dire che spera nella presenza del socialista Jack Lang allinterno di quel gruppo di «saggi», incaricato di formulare proposte che saranno poi esaminate allEliseo. Proprio il timore che Lang entrasse in quella commissione per le riforme istituzionali aveva spinto il segretario del Partito socialista François Hollande a minacciare duri provvedimenti nei suoi confronti. Di conseguenza Lang ha colto tutti in contropiede allinizio di questa settimana, dimettendosi di sua spontanea volontà dalla direzione socialista e sfidando gli altri membri di questa istanza politica a fare la stessa cosa.
Oggi il naufragio della popolarità di Ségolène Royal, che alcuni frettolosi commentatori della stampa internazionale serano spinti a definire la «Giovanna dArco della politica francese», è solo uno degli aspetti del caos che regna alla rue Solferino, dove cè il palazzo della direzione nazionale socialista. La vecchia guardia del partito si sta facendo da parte, scaricando il più possibile sulla sola Ségolène Royal la responsabilità della disastrosa sconfitta elettorale dello scorso 6 maggio contro Nicolas Sarkozy. Allinterno del governo di centrodestra, ben sei ministri (tra cui il popolarissimo Kouchner), vengono dal Partito socialista, che li ha espulsi tutti quanti dopo la loro assunzione dei rispettivi ministeri.
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