«Dalla Turchia sgravi per l’Italia»

da Milano

Nelle tre regioni che il governo turco intende promuovere sul fronte degli investimenti esteri, le imprese italiane potranno contare su agevolazioni fiscali e sul costo dell’energia, «fino al 50%, ha promesso il primo ministro Erdogan», e sul costo del lavoro. Parla il ministro delle Attività produttive, Claudio Scajola, dopo aver guidato una delegazione di imprenditori in una serie di incontri con il governo turco nell’ambito della missione di Confindustria, Abi e Ice. «È la cosa più positiva - aggiunge Scajola - tra le opportunità emerse, insieme alla grande considerazione che la Turchia ha per l’Italia».
Scajola sottolinea il livello degli incontri «con il premier Erdogan e sette ministri economici, anche per un’analisi settore per settore. L’Italia - dice - mantiene il ruolo di secondo partner economico della Turchia e intende sempre più confermare questi risultati in diversi settori, compresi quelli di rilievo strategico, quali le telecomunicazioni, l’energia, la Difesa e il settore bancario». Rilevando poi che «sul piano degli investimenti il nostro Paese si colloca ormai al quarto posto, con un volume di interscambio commerciale che registra un costante incremento nell’ultimo decennio. Il valore delle esportazioni italiane al 2004 - dice ancora il ministro - è infatti passato da 2,7 a 5,7 miliardi di euro, quello delle importazioni da 1,3 a 1,9 miliardi.

Un andamento confermato nei primi otto mesi del 2005, con un incremento significativo sia delle importazioni italiane (pari al +9,4%) sia delle esportazioni cresciute del 4,4%». Al centro del colloquio tra Scajola ed Erdogan, anche «il rafforzamento del dialogo istituzionale tra i due Paesi».

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