da Roma
Il medico non può appellarsi allobiezione di coscienza per la prescrizione dei farmaci. Lobiezione resta valida di fronte a una richiesta di interruzione volontaria di gravidanza (ivg) ma per evitare il rischio di lunghe liste di attesa, con conseguenze sulla salute della donna, è necessario che almeno un medico non obiettore sia presente in ogni distretto. La cosiddetta «pillola del giorno dopo» e comunque qualsiasi tipo di contraccezione demergenza (tra le quali non rientra la pillola abortiva Ru486) potrà essere prescritta non soltanto dai consultori ma anche dal pronto soccorso e dalla guardia medica.
Il ministro della Salute, Livia Turco, attraverso una bozza di intesa con le Regioni tesa «a una migliore applicazione della 194» ribadisce la validità della legge sullaborto e pianta una serie di paletti anche a tutela del diritto di autodeterminazione della donna. Lo schema sarà discusso il 6 marzo durante la Conferenza Stato-Regioni.
Nel documento si sottolineano i risultati positivi raggiunti con la legalizzazione dellivg che ha determinato «una riduzione degli aborti del 44,6 per cento» e si ribadisce la necessità di puntare sulla prevenzione dellaborto attraverso lopera dei consultori che «devono diventare riferimenti privilegiati in tutte le fasi dellivg». Sul fronte della prevenzione si punta a una informazione allargata sui metodi contraccettivi destinata agli adolescenti e alla distribuzione da parte dei consultori di contraccettivi gratuiti per i meno abbienti e le categorie più a rischio come i ragazzi e gli immigrati.
Si prevede poi la presenza di almeno un medico non obiettore in ogni distretto. Inoltre, precisa il ministro, se è vero che lobiezione è prevista dalla legge lo è anche «la salute della donna e quindi non possono crearsi liste dattesa perché cè un medico che obietta». Il ministro poi chiede ai consultori di attrezzarsi in modo da rispondere adeguatamente alla richiesta della contraccezione demergenza: «Prevedendo laccoglienza senza appuntamento, con carattere di precedenza» per la pillola del giorno dopo o linserimento dello Iud (metodi che impediscono linsediamento del seme nellovulo) o anche di fronte alla richiesta di certificazione urgente per ivg. La bozza prevede pure che si riducano i tempi di attesa fra richiesta e intervento per tutelare la salute della donna.
Un problema a parte è rappresentato dalle donne immigrate che ricorrono con sempre maggiore frequenza allaborto (37.323 nel 2005 contro i 10.131 del 1996). La Turco invita i consultori a favorire laccesso alle donne immigrate puntando a uninformazione più diffusa sui metodi contraccettivi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.