Turismo in calo ma gli albergatori non si arrendono

IL GOVERNO Michela Brambilla annuncia gli Stati generali ogni quattro anni

Turismo in calo ma gli albergatori non si arrendono

«Che sia questa l'occasione per affrontare insieme la crisi, cercando di uscirne a testa alta». Con questo augurio, espresso da Bruno Vespa durante il convegno - dibattito sul tema della globalizzazione del turismo, si è aperta ieri la 29a edizione della Bit, la borsa internazionale del turismo, aperta fino a domenica, nei padiglioni di Fieramilano a Rho. Uno dei gradi appuntamenti fieristici destinato agli operatori professionali, ma anche al grande pubblico che potrà accedervi sabato e domenica.
«La Bit riafferma il suo ruolo di manifestazione di riferimento nel settore, grazie alla ricca offerta italiana e internazionale - ha spiegato Adalberto Corsi, presidente di Fieramilano Expocts -. Grazie quindi ai nostri espositori che hanno dimostrato quanto sia importante, specie in momenti di congiuntura particolare, investire per mantenere le posizioni di mercato raggiunte e per farsi trovare pronti al momento della ripresa». Michela Brambilla, sottosegretario al Turismo, è intervenuta per fotografare una situazione dai toni grigi, ma anche per portare una ventata di ottimismo per il futuro. «Negli anni 50 erano soltanto 25 milioni i turisti in viaggio per il mondo - ha ricordato -. Nel 2008 sono stati 900 milioni e nel 2010 si arriverà al miliardo. La metà ha ancora come destinazione l'Europa; bisognerà quindi intercettare questi flussi, facendo sistema con Regioni, province, enti locali e privati, dedicando al settore un'attenzione mancata negli ultimi vent'anni, nonostante il fatto che il turismo produca il 10 per cento del nostro Pil e offra lavoro a più di due milioni e mezzo di persone». La congiuntura, i rifiuti di Napoli, e le mancate politiche di sostegno e programmazione, hanno provocato nel 2008 una riduzione del turismo del 6 per cento e di quattro miliardi di euro di fatturato, rispetto all'anno precedente.
«Una riduzione dello 0,3 per cento del Pil - ha sottolineato il sottosegretario -. Quanto all'occupazione il decremento si stima attorno alle 40mila unità, mentre le grandi catene alberghiere hanno già dato il via ai licenziamenti». Come restituire allora, a medio termine, all'industria del turismo il ruolo di volano della nostra economia? La ricetta conta tre ingredienti: il sostegno al settore, soprattutto per le microimprese che dominano il comparto e che in questo momento soffrono di sottocapitalizzazione; un impegno deciso del governo, chiamato a dare vita a una vera politica nazionale del turismo fin qui assente, e un'Europa che cominci a pianificare politiche in grado di offrire servizi più efficienti e a più basso costo. Michela Brambilla ha garantito il deciso impegno del governo, annunciando di avere in agenda la convocazione degli stati generali del turismo.

L'obiettivo sarà quello di dar vita al primo piano strategico del turismo con scadenza quadriennale, coinvolgendo Regioni, province, enti locali e privati. Nel frattempo ha siglato un protocollo d'intesa tra Governo italiano, francese e spagnolo in tema di politiche turistiche. Una vera rivoluzione di scenari e strategie fra paesi europei concorrenti.

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