«Che sia questa l'occasione per affrontare insieme la crisi, cercando di uscirne a testa alta». Con questo augurio, espresso da Bruno Vespa durante il convegno - dibattito sul tema della globalizzazione del turismo, si è aperta ieri la 29a edizione della Bit, la borsa internazionale del turismo, aperta fino a domenica, nei padiglioni di Fieramilano a Rho. Uno dei gradi appuntamenti fieristici destinato agli operatori professionali, ma anche al grande pubblico che potrà accedervi sabato e domenica.
«La Bit riafferma il suo ruolo di manifestazione di riferimento nel settore, grazie alla ricca offerta italiana e internazionale - ha spiegato Adalberto Corsi, presidente di Fieramilano Expocts -. Grazie quindi ai nostri espositori che hanno dimostrato quanto sia importante, specie in momenti di congiuntura particolare, investire per mantenere le posizioni di mercato raggiunte e per farsi trovare pronti al momento della ripresa». Michela Brambilla, sottosegretario al Turismo, è intervenuta per fotografare una situazione dai toni grigi, ma anche per portare una ventata di ottimismo per il futuro. «Negli anni 50 erano soltanto 25 milioni i turisti in viaggio per il mondo - ha ricordato -. Nel 2008 sono stati 900 milioni e nel 2010 si arriverà al miliardo. La metà ha ancora come destinazione l'Europa; bisognerà quindi intercettare questi flussi, facendo sistema con Regioni, province, enti locali e privati, dedicando al settore un'attenzione mancata negli ultimi vent'anni, nonostante il fatto che il turismo produca il 10 per cento del nostro Pil e offra lavoro a più di due milioni e mezzo di persone». La congiuntura, i rifiuti di Napoli, e le mancate politiche di sostegno e programmazione, hanno provocato nel 2008 una riduzione del turismo del 6 per cento e di quattro miliardi di euro di fatturato, rispetto all'anno precedente.
«Una riduzione dello 0,3 per cento del Pil - ha sottolineato il sottosegretario -. Quanto all'occupazione il decremento si stima attorno alle 40mila unità, mentre le grandi catene alberghiere hanno già dato il via ai licenziamenti». Come restituire allora, a medio termine, all'industria del turismo il ruolo di volano della nostra economia? La ricetta conta tre ingredienti: il sostegno al settore, soprattutto per le microimprese che dominano il comparto e che in questo momento soffrono di sottocapitalizzazione; un impegno deciso del governo, chiamato a dare vita a una vera politica nazionale del turismo fin qui assente, e un'Europa che cominci a pianificare politiche in grado di offrire servizi più efficienti e a più basso costo. Michela Brambilla ha garantito il deciso impegno del governo, annunciando di avere in agenda la convocazione degli stati generali del turismo.
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