Turismo e crisi, segnale positivo dagli alberghi

Le città d'arte, commerciali mostrano segni di ripresa anche se ancora molto contenuti

La recessione continua a minacciare l'economia anche se la crisi sembra sempre più svoltare verso un avvenire più roseo. E, nonostante il segno meno imperversi ancora nelle ricerche di mercato, le proporzioni sembrano cominciare a dare ragione ai più ottimisti. E se il settore alberghiero comincia a dare segnali confortanti significa che anche il turismo, rimasto finora nelle secche di una crisi che metteva paura, ora comincia a definire un domani confortante.
A trarre queste conclusioni è la ricerca di mercato «Italian hotel monitor» elaborata mensilmente da Trademark Italia attraverso un panel di risposte ottenute grazie alle interviste a 550 manager di strutture ricettive a 3, 4 e 5 stelle su un campione di 47 città italiane significative per movimento turistico, commerciale e d'affari.
Gli alberghi italiani perdono infatti solo punti marginali di occupazione delle camere e negli ultimi dodici mesi, l'occupazione media subisce una lieve flessione contenuta tra i 3 punti percentuali di Verona e i 7 di Milano e Roma. Ciò dimostra che, al di là della fortissima diminuzione del movimento congressuale che penalizza l'Europa, le città turistiche e commerciali saranno le prime a uscire dal tunnel della crisi.
È il caso della metropoli lombarda dove l'occupazione media delle stanze diminuisce del 7,1% in un anno a cui si accompagnano prezzi in flessione che vanno dai 73 euro negli hotel a 3 stelle ai 129 euro dei 4 stelle per una stanza. Rosea la situazione a Napoli dove le previsioni degli albergatori sono state superate dalla realtà: oggi l'occupazione è al 55,8% con prezzi che si aggirano intorno ai 106 euro mediamente.
L'unico segnale di una qualche gravità è data dal livello medio dell'occupazione delle stanze perché quando questo rimane attestato al di sotto del 60% diminuisce o azzera la redditività.

In questo senso, al di sopra di questa soglia, ci sono cinque città tra le dieci più significative elencate dalla ricerca. Genova, Milano, Venezia, Firenze, Roma sono quindi in zona positiva mentre Napoli, Bari, Verona, Torino e Bologna restano sotto la soglia con Genova la supera di pochissimo arrivando al 60, 5%.

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