Roma

Il turismo del Lazio punta sulle differenze

«Dalla geografia al prodotto». Questo lo slogan del Buy Lazio 2006, manifestazione di promozione turistica organizzata dall’Unione regionale delle Camere di commercio del Lazio in collaborazione con l’assessorato al Turismo della Regione, l’Enit (Azienda nazionale per il turismo), l’Alitalia e le singole province, che da domani fino al 17, a Terracina, aprirà il workshop che vuole dare al Lazio il volto nuovo di una regione che può e vuole competere a livello internazionale sfruttando al meglio le proprie risorse. L’attenzione è rivolta ai singoli prodotti turistici al fine di abbinare le diverse proposte ai mercati più idonei, con una particolare attenzione verso i Paesi di lingua tedesca che saranno presente ai lavori con 46 operatori, 25 dei quali provenienti dalla Germania, 13 dall’Austria e 8 dalla Svizzera. L’offerta laziale sarà costituita invece da 130 aziende. La gamma di prodotti presentata spazierà dalle località balneari, che si attestano sul 30 per cento dei consensi, fino alle piccole città d’arte, ai paesi dell’entroterra laziale e ai percorsi enogastronomici della regione. Ma oltre al turismo che predilige i classici percorsi il Buy Lazio è attento alle nuove esigenze di un pubblico che richiede proposte «non tradizionali». Quindi una nuova ricettività composta da agriturismi, soggiorni in ville con piscina e permanenze in castelli e dimore storiche per chi sempre più ricerca destinazioni alternative. Il segno evidente che il Lazio si muove e dalle coste all’entroterra incoraggia il settore a diversificarsi, grazie alla capacità di proporre prodotti di nicchia, accompagnati da prodotti tradizionali che fanno da traino. E ad aiutare lo sviluppo della regione tre nuove iniziative. La prima, l’istituzione dell’agenzia del turismo che si propone come un «soggetto unico di razionalizzazione e promozione del sistema turistico del Lazio». La seconda, la legge sul turismo, a breve in aula, che si propone di riconoscere «i sistemi turistici locali e che renderà Roma il polo d’attrazione per tutte le altre realtà laziali».

Infine l’istituzione di una scuola di formazione del settore finalizzata a divenire ulteriore strumento di marketing.

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