Turismo, l'Enit: gli stranieri riscoprono il Bel Paese

Segnali incoraggianti dal turismo incoming italiano, secondo il 79% degli operatori gli arrivi sono aumentati. Il presidente Marzotto: "L’estate 2010 sarà una boccata d’ossigeno sulla via della ripresa"

Turismo, l'Enit: gli stranieri riscoprono il Bel Paese

Finalmente arrivano buoni segnali dal turismo incoming italiano, aumentano gli stranieri che scelgono il Bel Paese per le vacanze estive, è boom di russi, brasiliani e cinesi, anche gli americani nel 2010 riscoprono l’Italia. L’Enit (l'Agenzia nazionale del turismo) – ha pubblicato una ricerca che sottolinea un netto aumento degli arrivi di turisti stranieri, merito sicuramente di una ripresa economica ancora debole ma presente e sempre più convinta.

"L’estate 2010 sarà una boccata d’ossigeno sulla via della ripresa" dice il presidente Enit Matteo Marzotto, che legge i dati con ottimismo sottolineando che l’economia allargata generata dal turismo in Italia vale 146,9 miliardi di euro, "con un apporto valutario di quasi 29 miliardi di euro, nel 2009, e con il conseguente rilevante gettito fiscale".

Una miniera d’oro storicamente mal gestita, basti pensare che a detta dell’Unesco il 60% del patrimoni culturale mondiale è in casa nostra e che al turismo non è mai stata data un’importanza strategica a livello nazionale. Assurdo. Oggi i dati Enit "confortano per la prospettiva di un rapido recupero dei volumi e della redditività del settore", afferma il direttore generale Enit, Paolo Rubini, secondo il quale "dobbiamo attuare un rapido aggiornamento delle nostre strategie di marketing e promozione turistica, indirizzandoci maggiormente verso i mercati emergenti, piuttosto che sperare nella completa ripresa di quelli europei e tradizionali". Sono infatti i mercati emergenti a mostrare il maggior incremento di visite dall’estero: Russia, Cina, Brasile, India. Il 79% dei 117 tour operators leader di mercato nella vendita dei cataloghi Italia nei mercati europei ed oltreoceano sondati dall’Enit segnala un aumento delle vendite dei pacchetti-Italia. Solo l’8% degli intervistati parla di un decremento dei volumi.

Segnali incoraggianti, anche se probabilmente gli effetti delle manovre finanziarie di tutti i Paesi europei determineranno una contrazione dei consumi e, quindi, anche del turismo all’estero, con possibili negative ripercussioni sul nostro flusso di incoming per il 2011 e gli anni successivi. Allora massima attenzione ai mercati extraeurpei, senza dimenticare però che l’Italia si è ritagliata una posizione di leadership sul mercato tedesco (con incrementi rispetto al 2009 del 5% circa) che continuamo a piacere ai mercati di Belgio e Olanda (con rispettivi incrementi del 10% e 3%), che le nostre mete balneari piacciono nei pesi scandinavi (più 10%) e che dal Regno Unito si registrano sempre più richieste per località di nicchia.

Certo la decisione di introdurre una tassa legata al turismo a Roma non aiuta, lo sottolinea anche Marzotto, ma questo non sembra condizionare i russi che arrivano sempre più numerosi (più 30% nel 2010) e gli americani che, grazie all’Euro più debole, stanno riscoprendo l’Italia (più

25%). I mercati di Asia e Oceania, confermano un trend in crescita, le città d’arte e le località balneari più note si confermano le mete privilegiate di giapponesi, cinesi e coreani.
(Marcello Gamberale)

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