Un anno e mezzo di liti, anche nella maggioranza. Poi una riunione con gli albergatori e la decisione di togliere dal testo le parti più contestate. Alla fine, ieri sera, il consiglio regionale ha approvato la nuova legge sul turismo, attesa da 26 anni. Una legge, però, che non piace allopposizione.
La maggioranza, a sorpresa, è arrivata in aula con una serie di emendamenti al testo difeso per mesi dallassessore al Turismo, Margherita Bozzano. «Alberghi, villaggi alberghi e motel saranno soggetti a vincolo di destinazione duso - ha spiegato Michele Boffa (Ulivo), relatore della norma - Entro un anno i Comuni faranno un censimento, distinguendo tra strutture ricettive di qualità o da valorizzare, ed altre inadeguate, fuori mercato e che per questo possono diventare qualcosa di diverso dallalbergo. In entrambi i casi il Comune cambierà lo strumento urbanistico, sentendo i proprietari e le associazioni di categoria. E se non verrà fatto il censimento, potrà intervenire la Regione».
Per chi ha ottenuto il sì alla trasformazione dellalbergo in residenza, scattano dei vincoli. «Avrà costi di costruzione più alti (quanto raccolto confluirà in un fondo regionale); per gli alberghi con più di 50 posti letto, il cambio d'uso sarà poi subordinato alla stipula di una convenzione che assicura che il 30% della superficie residenziale sia riservata a prima casa per i residenti». Cè poi un incentivo al recupero di alberghi chiusi da almeno quattro anni: «I Comuni possono prevedere la parziale trasformazione duso fino al 30% della superficie complessiva in funzioni non turistico ricettive, se il proprietario si impegna a riattivare lalbergo nel restante 70% per almeno 20 anni». Si ridefiniscono infine le strutture, dai campeggi agli affittacamere.
Il centrodestra è critico. «Il testo è migliorato, ma resta un pasticcio - attaccano Matteo Marcenaro (Udc), Franco Orsi (Forza Italia) e Gianni Plinio (An) - La legge tratta allo stesso modo costa e entroterra e obbliga a fare lalbergatore a vita».
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