Aeroporto di Genova a rischio sicurezza. Un allarme che non arriva direttamente dalle forze dellordine, questa volta, bensì dagli addetti dellimpresa Ivri, che hanno inviato una lettera alla Procura della Repubblica, ai vertici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Prefettura, oltre che a vari organi di informazione. «Non riusciamo a mantenere nemmeno gli standard minimi di sicurezza, a causa di turni di lavoro massacranti», spiegano gli addetti Ivri, che raccontano come il lungo orario di impiego - a volte dodici ore davanti al monitor di controllo -, non «consente di mantenere la lucidità».
«Per non parlare del fatto che gli operatori, se vogliono approfondire un controllo in un bagaglio da stiva sospetto di contenere un ordigno, sono costretti a trasportarlo con le proprie mani senza avere una minima cognizione o addestramento sul cosa fare, visto che non sono artificieri, quindi con il pericolo che ne consegue per loro e per chi sta intorno a loro». La protesta nasce dal fatto che sarebbero frequenti le «fughe» di chi trova un altro lavoro e chi se ne va non verrebbe rimpiazzato. «I pochi che restano - prosegue la lettera-denuncia - sono costretti a turni che non permettono una costante lucidità nel tutelare prima di tutto le migliaia di vite umane che transitano pensando di viaggiare sicuri».
Ma questo non è lunico «caso» scoppiato allAeroporto Cristoforo Colombo. La seconda questione emersa in questi giorni, certamente non sul tema della sicurezza, ma sulla vivibilità sì, è quella relativa alle modifiche del percorso della linea di autobus 100-Volabus, che dal 18 settembre è stata modificata.
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