(...) «La ricollocazione del centro sociale Buridda e di altre realtà simili nella scuola dismessa di San Teodoro ci sembra del tutto inopportuna - partono allattacco - L'edificio in questione è a poche decine di metri dalla media statale Nino Bixio, con la quale condivide il cancello di ingresso, e da vari portoni di civile abitazione e pertanto, in una zona ancora relativamente tranquilla. I residenti vedrebbero presumibilmente compromessa la loro quiete, come già accade in via Sampierdarena nei pressi dello Zapata a causa delle musica ad alto volume fino a notte fonda».
La loro contrarietà non è un fatto puramente ideologico. Le motivazioni hanno anche origine viabilistica. «Via Pagano Doria, pur essendo facilmente raggiungibile anche a piedi da Principe, dalla stazione della metropolitana e dalle facoltà universitarie di via Balbi, presenta già adesso notevoli problemi di parcheggio e di viabilità (la strada è molto stretta e piena di curve) che il transito e la sosta di veicoli provenienti da altre zone della città non potrebbero che accentuare - fanno notare i consiglieri arancioni -. Il centro di aggregazione giovanile, infatti, non sarebbe essenzialmente a servizio dei giovani e delle associazioni del quartiere, ma costituirebbe a tutti gli effetti una servitù cittadina, con il conseguente deprezzamento degli appartamenti circostanti: un elemento del quale il Comune non può non tener conto».
Alla denuncia dei due consiglieri municipali si aggiunge quella della loro collega a Tursi, Lilli Lauro. La battaglia dei biasottiani contro il trasferimento del Buridda a San Teodoro passa infatti anche per uninterpellanza rivolta allo stesso assessore Pastorino. Lilli Lauro ricorda i problemi già citati da Tortello e Bocca, poi si preoccupa anche del previsto finanziamento pubblico del centro sociale. Anche perché nel piano cè persino la creazione di un ostello di 12/15 posti letto la cui gestione sarebbe affidato allo stesso Buridda. «Ho notato la fantasiosa inebriatura dellassessore che lo ha portato addirittura a prevedere aggregazioni di Centri sociali sul modello capitalistico imprenditoriale delle Associazioni temporanee dimpresa - sottolinea la consigliera arancione - A questo consegue il finanziamento delle opere di ristrutturazione e della gestione economica dei servizi di foresteria che vi dovessero trovar posto». Linterpellanza punta a chiarire come «si possa semplicemente immaginare» una simile concessione al Buridda, quali priorità e giudizi di opportunità abbiano dettato una simile scelta da parte dellassessore.
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