E poi ce lavevano con lo scudo fiscale del governo. Adesso il Comune di Genova, per recuperare i soldi delle multe non pagate, ricorre al condono. Si dice correttamente «definizione agevolata dei debiti derivanti da infrazioni al codice della strada accertate fino al 31 dicembre del 2004». La procedura da utilizzarsi è oggetto di una proposta di deliberazione che è stata esaminata in questi giorni nella commissione comunale, e che dovrà passare al vaglio della sala rossa.
Chi ha preso multe relative a infrazioni del codice della strada potrà facilmente rimettersi in regola con lamministrazione civica pagando semplicemente il minimo della sanzione amministrativa prevista per la violazione a suo tempo commessa, le spese di procedimento e di notifica del verbale e di «un aggio di riscossione pari al 4 per cento nonché del rimborso delle spese sostenute per i diritti di notificazione delle cartelle e per eventuali procedure esecutive». Non sono più dovute, quindi, né le più elevate sanzioni per il tardivo pagamento, né le maggiorazioni semestrali, né laggio esattoriale in misura intera, né gli interessi di mora per il mancato pagamento. Sarà il Comune a individuare i destinatari della possibile agevolazione, comunicando le procedure da seguire a chi risulta avere le caratteristiche per rientrare nel «condono».
«Il Comune intende in questo modo riscuotere tra gli 8 e i 10 milioni di euro di multe arretrate - spiega Giuseppe Murolo, consigliere comunale del Pdl -. Noi come gruppo del Pdl dobbiamo studiare a fondo la questione per capire se votare o meno a favore della deliberazione». Il consigliere del Popolo delle Libertà bolla comunque la sanatoria del Comune di Genova come una contraddizione. «Si sono sempre stracciati le vesti contro il governo che varava i condoni e adesso con disinvoltura massima lo fanno loro», dice Murolo, che ricorda anche che il fatto di condonare multe che sono state elevate anche in casi gravi di incidenti stradali, dove per esempio sono stati feriti dei pedoni ha comunque anche un peso sociale.
«Il Comune di Genova non era obbligato a fare questa deliberazione - continua il consigliere - quindi la scelta fatta di sanare le situazioni in cui non era stato pagato il dovuto è stata una scelta consapevole. Va bene, si può fare, la legge lo consente. Ma allora poi non attacchino il governo che fa scelte come lo scuso fiscale per riportare in cassa molti miliardi di euro. Loro fanno lo stesso per meno».