Le coincidenze devono essere considerate tali, ma segnalarle non fa mai male. In questi giorni il Comune, come gli altri enti locali, è costretto dal governo a tagliare le poltrone, a ridurre le nomine di propri rappresentanti nei consigli di amministrazione delle società partecipate. Addirittura le cantine sociali (e nel Basso Piemonte sono sul piede di guerra per questo) sono costrette a ridurre i loro amministratori scelti dai Comuni, perché di fatto si tratta di società a partecipazione pubblica. E proprio ieri la giunta Vincenzi presenta in commissione la delibera, già approvata, che istituisce unAuthority. Una nuova, sintende. Un carrozzone, si traduce. Per cosa? Per garantire i cittadini dalle società partecipate dal Comune e dal Comune stesso. Come dire, le multe sulle strisce gialle volute fortissimamente dallAmt sono illegittime e lauthority interviene? Ai genovesi arrivano cartelle pazze e finalmente cè chi annulla tutto dufficio? Il sindaco firma unordinanza che vìola diritti sacrosanti e cè un Gabibbo istituzionale che la svergogna e la sanziona? Macché, nulla di tutto ciò. Non cè una sola riga che riconosca finora allAuthority un qualche potere concreto. E allora cosa dice la delibera? Dice che bisogna istituire il carrozzone entro il 30 novembre 2007. Che questo serve da consulente del consiglio comunale, che «valuta e valida la carta dei servizi» del cittadino, che «promuove occasioni di dibattito pubblico in ordine agli interventi di trasformazione del territorio» e via parolando.
Cè subito da dire, a onor del vero e di molti consiglieri comunali di centro sinistra, che ieri in commissione a difendere lindifendibile delibera non ci ha provato troppo convintamente neppure lassessore Alfonso Pittaluga che lha presentata, dicendosi disponibile a recepire le obiezioni. Inevitabili piuttosto lamara ironia dei commissari dellopposizione, Alberto Gagliardi in testa, al quale non è sfuggita linutilità della delibera. «Magari solo linutilità - corregge subito -. È dannosa. Dà vita a un nuovo organismo inutile ma sicuramente costoso. E poi è un vero esproprio di democrazia». La frase è a effetto, ma ha anche un significato concreto. «La giunta, che dovrebbe essere controllata dallAuthority, è quella che la crea. Il controllato si sceglie il controllore - spiega meglio il vicepresidente del consiglio comunale. Senza contare che ogni ente locale ha già un difensore civico, una persona incaricata di fare questa attività. Se lAuthority avesse qualche valenza in più, magari proprio sanzionatoria, potremmo anche essere daccordo, ma così è assurdo».
Dato per scontato che il 30 novembre, data fissata per delibera, non accadrà nulla, cioè il nuovo carrozzone non vedrà la luce, resta il fatto che ormai la giunta ha formalmente deciso di andare avanti con questo progetto, che non necessiterebbe neppure dellapprovazione della commissione. E qualcuno ha arricciato un po il naso a leggere unaltra data. Sì, perché lAuthority è stata inventata e approvata il 9 agosto scorso, in piene ferie estive. Quasi a voler fare in tutta fretta qualcosa che, come dimostrato ieri, avrebbe trovato non poche contrarietà. E non solo nellopposizione.
Cè poi la questione dei costi. Nelle premesse, la delibera sembrerebbe virtuosa, visto che sottolinea come la stessa «non comporti alcuna assunzione di spesa, o introito, o riduzione di entrata a carico del bilancio comunale». Sarà anche un carrozzone, ma almeno è a costo zero? La logica dice di no, lesperienza su queste cose conferma la regola, ma stavolta cè anche unammissione scritta della giunta a dar ragione ai «malpensanti». Lultimo articolo della delibera, prima decide «di rinviare a un successivo provvedimento ladozione di modifiche di carattere organizzativo volte alla costituzione di unapposita unità organizzativa».
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