Il sindaco ci sta pensando sul serio: usare antichi monasteri e ville depoca come case popolari. Da affittare a equo canone, naturalmente. Giuseppe Pericu ha ribadito l'intenzione dell'amministrazione comunale di rilanciare una nuova politica della casa. Per trovare nuovi spazi da assegnare, ma anche per intervenire sul mercato degli affitti e calmierare i prezzi che diventano sempre più alti.
Il sindaco di Genova non ha ancora molte certezze, tranne quella che è una chiara scelta politica. «Al momento si tratta di un progetto, le cui modalità sono ancora da definire - ha precisato -. La mia idea è quella di recuperare edifici pubblici dismessi, come scuole e caserme, ma anche antiche ville e monasteri ormai deserti. Operazioni tutte da studiare e definire nel quadro di una politica che dovrà coinvolgere anche la Regione». Il progetto non prevederebbe invece la costruzione di nuovi palazzi. «Si tratta di valorizzare contenitori vuoti, dando a molte persone l'opportunità di avere una casa in affitto a un canone contenuto - ha concluso Pericu - e facendo in questo modo da calmiere anche per i prezzi del libero mercato».
Tursi usa le ville come case popolari
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