Andrea Cionci
Nella settimana dellavvio del terzo Festivale del cinema di Roma, ecco un premio cinematografico che, una volta tanto, non è destinato ad attori o registi, bensì a coloro che operano silenziosamente «dietro le quinte», il cui lavoro, troppo spesso, non viene adeguatamente riconosciuto. È questo lo spirito dellultima edizione del «Sampietrino doro Marguttiano», nato tre anni fa da unidea di Enrico Todi e conferito ieri sera dallassociazione Diletta Vittoria, in collaborazione con lassociazione Via Margutta e con Il Giornale di Via Margutta, a quattordici operatori del settore, scelti fra costumisti, direttori della fotografia, parrucchieri, elettricisti, macchinisti e fonici.
Selezionati da una giuria presieduta dal regista Gigi Magni, le «maestranze» del cinema italiano hanno ricevuto come premio un vero selcio romano, ricoperto doro, simbolo della romanità e del basilare lavoro che svolgono. Questanno il riconoscimento è stato dedicato ad Anna Magnani, nel centenario della nascita, in accordo con il figlio della grande attrice, larchitetto Luca Magnani. Il premio speciale dedicato al grande montatore cinematografico Ruggero Mastroianni, (fratello di Marcello) è stato invece conferito al giornalista del Tg2 Francesco Festuccia per la sua lunga carriera al servizio della decima Musa. Durante la manifestazione è stato proiettato il film «Siamo donne», del 1953, diretto da Luchino Visconti, nel quale lattrice interpreta se stessa in un gustoso diverbio con un tassista, autentica prova di talento e bravura.
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